Rapine e minacce per costringere barbiere a pagare il racket, 7 arrestati a Battipaglia
Avrebbero preso di mira un loro connazionale, titolare di diversi saloni di barbiere a Battipaglia (Salerno) e in altre città italiane, e gli avrebbero imposto il "pizzo", minacciandolo e arrivando a prendersela anche con le persone a lui vicine: con questa accusa sono finiti in manette 7 cittadini indiani, sottoposti agli arresti domiciliari con le accuse, a vario titolo, di tentata estorsione, atti persecutori, rapina, violenza privata, lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere, tutte in concorso.
Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura locale, è stato eseguito oggi, 24 giugno, dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Battipaglia. Secondo la ricostruzione dei militari le richieste estorsive sarebbero cominciate nel settembre 2022 e sarebbero andate avanti fino al febbraio 2024.
Per due anni e mezzo circa, quindi, il giovane imprenditore sarebbe stato vittima di minacce e violenze perché non avrebbe ceduto alle richieste di denaro, motivate come il prezzo da pagare per una "protezione", secondo la classica dinamica delle estorsioni alle attività commerciali; minacce avrebbero riguardato anche i suoi familiari che vivono in India: sarebbero state prospettate vendette trasversali se non avesse pagato.
Gli indagati non si sarebbero limitati a vessare la vittima, ma avrebbero colpito anche altri due connazionali, vicini al barbiere. In particolare, avrebbero rapinato uno di questi dello zaino lo scorso 4 maggio, in via Roma, a Battipaglia, e lo scorso 4 dicembre avrebbero picchiato l'altro con una spranga di ferro; alcuni degli indagati erano stati individuati già dopo il pestaggio ed erano stati trovati in possesso di una mazza di ferro, bastoni di legno e tirapugni d'acciaio.
