Estorsione, riciclaggio e corruzione per il clan Moccia: 52 arresti, sequestrati beni per 150 milioni
Vasta operazione interforze contro la criminalità organizzata nel Napoletano, in particolare contro il clan Moccia, attivo ad Afragola: nelle scorse ore, i carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (Ros) e i militari del Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata (Gico) della Guardia di Finanza hanno arrestato 52 persone (36 in carcere e 16 ai domiciliari), mentre per altre 5 persone è scattata la misura del divieto temporaneo di esercitare attività d'impresa; le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse lo scorso 9 aprile dal Gip del Tribunale di Napoli.
I 57 indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, fittizia intestazione di beni, corruzione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, ricettazione, favoreggiamento, tutti reati aggravati dalla finalità di agevolare il clan Moccia.
Oltre agli arresti – effettuati come detto nelle scorse ore dai carabinieri – sono stati invece gli uomini del Gico della Guardia di Finanza a eseguire un decreto di sequestro preventivo temporaneo d'urgenza di beni mobili, immobili e di quote societarie, per un valore complessivo che si aggira intorno ai 150 milioni di euro.
Nel Casertano 38 arresti per spaccio di droga
Nella provincia di Caserta, ancora i carabinieri, hanno invece tratto in arresto 38 persone, indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il gruppo criminale, ritenuto dagli inquirenti contiguo al clan Massaro, era attivo principalmente nella zona di Maddaoloni e della Val di Suessuola.