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Estorsione al negozio di abbigliamento: merce gratis e pizzo per Natale, 7 fermati a Napoli

Fermate 7 persone a Napoli: sono accusate di avere vessato un commerciante di Chiaiano obbligandolo a consegnare merce gratis e imponendo il pizzo per il clan.
A cura di Nico Falco
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Immagina di repertorio
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Vestiti presi senza pagare, continue richieste di credito, anche l'imposizione della "tassa della tranquillità": tre rate da 1.500 euro, da pagare in corrispondenza di Natale, Pasqua e Ferragosto. Era l'incubo in cui era precipitato un commerciante di Chiaiano, nella periferia nord di Napoli, negli ultimi quattro mesi finito nel mirino di un manipolo di estorsori che avevano bussato alla porta del suo negozio presentandosi come collegati alla camorra. Scenario ricostruito dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli che ieri, al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno sottoposto a fermo sette persone, tutte gravemente indiziate di estorsione e tentata estorsione.

Gli accertamenti della Mobile (primo dirigente Alfredo Fabbrocini) hanno portato al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguito nel pomeriggio di ieri, 29 dicembre, dagli investigatori di via Medina e dai poliziotti del commissariato di Scampia. In manette Eduardo Franco Romano, 52 anni, Cristian Celentano, 28 anni, Maurizio Aceto, 26 anni, Antonio Aceto, 21 anni, Luciano Carbone, 26 anni, Giovanni Castiello, 31 anni, e Salvatore Maggiore, 18 anni.

Le richieste estorsive, hanno ricostruito i poliziotti, sarebbero partite nel settembre 2022 e sarebbero andate avanti fino ai giorni immediatamente precedenti all'esecuzione del provvedimento. In particolare i sette, facendo intendere di essere legati ai clan, avrebbero imposto il pagamento del pizzo, quantificato nelle tre rate, ma avrebbero anche continuamente vessato il titolare del negozio con richieste estorsive di altro genere: avrebbero imposto i gadget natalizi e avrebbero in più occasioni preso merce totalmente gratis o avrebbero costretto il commerciante a consegnarla a credito, con la promessa di un pagamento futuro.

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