Ercolano, esplosione nella fabbrica di fuochi abusiva: morti due sorelle e un 18enne
Sono due sorelle di 26 anni originarie di Marigliano e il 18enne albanese Samuel Tafciu le tre vittime dell'esplosione avvenuta nel primo pomeriggio di lunedì 18 novembre, ad Ercolano, popoloso centro in provincia di Napoli, zona Vesuviana. Lo scoppio è avvenuto intorno alle 15 all'interno di un appartamento al civico 94 di contrada Patacca, dove si trovava una fabbrica di fuochi d'artificio abusiva. Secondo la testimonianza di alcuni residenti i tre erano tutti al primo giorno di lavoro: l'attività, illegale, era stata allestita nel fine settimana ed era entrata in funzione oggi.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della tenenza di Ercolano, i sanitari del 118 e i pompieri. Michele Mazzaro, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli, nelle prime fasi degli interventi ha specificato che "la preoccupazione principale è la messa in sicurezza del sito. Speriamo di riuscire a farlo nel minor tempo possibile. Al momento non sappiamo se ci sono altri dispersi, speriamo di no ma non possiamo escluderlo".
Esplode fabbrica di fuochi d'artificio a Ercolano
Le cause della deflagrazione sono per ora al vaglio, è verosimile che a determinarla siano stati i materiali stoccati nel casolare. Questo è il periodo dell'anno in cui le fabbriche di botti illegali sono in piena attività, per realizzare i fuochi d'artificio da vendere nelle settimane immediatamente precedenti al Capodanno.
In molti casi le forze dell'ordine individuano casolari nei quali viene messa in piedi una vera e propria catena di montaggio dei fuochi pirotecnici (quelli che garantiscono esplosioni colorate) e di micidiali botti, le classiche "bombe di capodanno": kobra, cipolle, mephisto e così via.
Il sindaco di Ercolano: "L'attività era abusiva"
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, ha raggiunto il luogo della tragedia intorno alle 17. "Mi hanno riferito che prima questa casa era occupata da un vecchietto, abusivamente – ha detto – ci sono stati diversi interventi di polizia, carabinieri, vigili urbani e guardia di finanza. Mi hanno riferito che durante l'estate è stata liberata.
Non sappiamo cosa è successo quando è rientrata in possesso dei proprietari, se l'attività era svolta da loro o se la casa era stata affittata. Qui dentro si confezionavano fuochi d'artificio. Nè al Comune, né ad altre autorità sono arrivate richieste di autorizzazioni".
Il boato dell'esplosione sentito dai comuni limitrofi
Via Patacca si trova in un'area periferia della cittadina del Napoletano, con molte zone di campagna. La fabbrica si trovava all'altezza della rotonda di Miranapoli, al confine tra Ercolano, San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio a Cremano.
Il boato è stato udito anche a parecchie centinaia di metri di distanza: segnalazioni alle forze dell'ordine sono arrivate dalla vicina San Giorgio a Cremano e da San Sebastiano al Vesuvio, ma anche da Cercola e da Portici. Dal luogo dell'esplosione si è sollevata una colonna di fumo bianco visibile a grande distanza.