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Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro uccisi a Ercolano

Undici spari contro Tullio e Giuseppe, disarmati e in fuga: “Uccisi intenzionalmente”. Palumbo rischia l’ergastolo

Il decreto di fermo di Palumbo, l’autotrasportatore che ha ucciso i giovani Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro a Ercolano, fornisce elementi agghiaccianti. Furono 11 i proiettili esplosi contro i due, disarmati e senza alcuna intenzione offensiva e per giunta anche in fuga. Secondo la Procura di Napoli è una “condotta intenzionale”. L’uomo con questi capi d’accusa rischia l’ergastolo.
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Il luogo dell'omicidio
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Undici spari, contro Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, vittime e innocenti nella notte di sangue in via Marsiglia a Ercolano. Poco fa è stato reso noto il decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti di Vincenzo Palumbo, classe 1968, accusato di duplice omicidio volontario (artt.81 cpv. 575 e 577 c.p.) che ha ammazzato i due, perché – questa la sua difesa – pensava fossero dei ladri. Palumbo con questi capi d'accusa rischia l'ergastolo.

I dettagli emersi inquietano ulteriormente ed era quasi impossibile ipotizzarlo,  visto che si tratta di una storia già agghiacciante. Poco dopo la mezzanotte del 29 ottobre, 11 colpi d'arma da fuoco esplosi da una pistola Beretta calibro 40, regolarmente detenuta, finivano nella direzione di fuga di una Fiat Panda con a bordo due persone.

Entrambi gli occupanti dell'autovettura, poi identificati nei giovani, sono colpiti  mortalmente alla testa. I proiettili hanno perforato il tetto dell'autovettura, complessivamente raggiunta da 5 colpi d'arma da fuoco. Il decreto di fermo parla di immagini di videosorveglianza in possesso degli inquirenti. Si evincono elementi drammatici e definitivi:

Dalle immagini di sistema di video sorveglianza acquisite, risulta che tutti i colpi sono stati esplosi mentre l'auto era in movimento e si allontanava dall'abitazione del Palumbo. Le vittime, entrambe incensurate, non detenevano armi da fuoco o di altro genere, né strumenti atti allo scasso o per agire travisati. Nessun altro elemento risulta acquisito per ipotizzare che le vittime si trovassero in quel luogo per commettere furti o altro genere di reati contro il patrimonio o la persona.

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Fusella e Pagliaro non erano dei ladri, sono finiti sotto una pioggia di proiettili e per giunta sono stati raggiunti dai colpi di pistola sparati da Palumbo mentre, forse consci del pericolo, scappavano. Omicidio volontario, della legittima difesa non c'è nemmeno l'ombra, nemmeno una ipotesi folle potrebbe farla immaginare.

Prima di disporre il fermo il Pubblico Ministero ha proceduto all'interrogatorio di Palumbo. L'uomo ha ha riferito di essere stato svegliato dal suono del sistema di allarme della propria abitazione e che dopo aver preso la pistola, che ogni notte custodiva sotto al letto a causa di un furto subito in casa in data 4 settembre 2021 ad opera di ignoti, si era precipitato fuori al terrazzo per respingere temuti ladri o rapinatori. L'indagato ha altresì riferito di aver visto un giovane in fuga all'interno della sua proprietà, il quale, alle sue grida, sarebbe fuggito a bordo della Fiat bianca che lo avrebbe atteso con il motore acceso.

L'indagato ha dichiarato di aver esploso «4 o 5 colpi d'arma da fuoco nonostante la pistola si fosse inceppata dopo l'esplosione del primo». Una bugia: delle indagini delegate ai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco contraddicono allo stato la tesi difensiva.
La dinamica dei fatti, per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, cosi come ricostruita le indagini fin qui svolte, rivela secondo la Procura di Napoli «una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta dei giovani Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro». Intanto l'uomo attraverso il suo avvocato ha chiesto scusa: «Mi dispiace, non volevo ucciderli». Nient'altro.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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