Erano in carcere ma percepivano il Reddito di Cittadinanza: truffa da 500mila euro
Erano detenuti, ma nonostante questo percepivano il Reddito di Cittadinanza: la Guardia di Finanza ha scoperto una maxi truffa da 500mila euro nel Napoletano. I militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale partenopeo, nei Comuni di Boscoreale, Torre del Greco, Vico Equense e Poggiomarino, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni per oltre mezzo milioni di euro nei confronti di 43 persone, indiziati del reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, relativo all'indebita percezione del Reddito di Cittadinanza; il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Grazie all'attività investigativa, i militari delle Fiamme Gialle hanno accertato che i 43 soggetti, benché fossero detenuti, erano stati indicati come presenti all'interno di nuclei famigliari che percepivano il Reddito di Cittadinanza. La normativa al riguardo – prima decreto legge 4 del 28 gennaio 2019, poi convertito in Legge 26/2019 – stabilisce che, nel caso in cui nel nucleo famigliare percettore del Reddito vi sia un soggetto detenuto, non si debba tenere conto di quella persona e, dunque, l'importo percepito debba essere ridotto.
I militari delle Fiamme Gialle, durante le indagini, si sono avvalsi anche della collaborazione del personale del carcere napoletano di Poggioreale: secondo quanto stabilito, i 43 soggetti avrebbero percepito illecitamente 520.846,38 euro di contributi per il Reddito di Cittadinanza.