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Epidemia nelle bufale, Adriano in sciopero della fame: “Il piano regionale ha fallito, serve il vaccino””

Assume forme radicali la protesta degli allevatori di bufale che producono il latte per la mozzarella DOP. Il piano di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi è un fallimento. “Siamo alla disperazione”
A cura di Antonio Musella
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La crisi profondissima del comparto bufalino è stata raccontata da Fanpage.it nell'inchiesta "Bufale connection" che ha mostrato le drammatiche lacune del piano di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi nelle bufale della Regione Campania. Tra finti positivi dovuti a metodi diagnostici inadeguati, e l'opposizione della Regione Campania all'uso del vaccino, negli ultimi 10 anni sono stati abbattuti circa 140 mila bufale, alcune delle quali perfettamente sane, a causa dell'epidemia in provincia di Caserta. Si tratta delle bufale che producono il latte per la mozzarella di bufala DOP, uno dei prodotti italiani maggiormente esportati in tutto il mondo.

Un tracollo degli allevamenti della provincia di Caserta che sta generando una crisi profondissima. Proprio nelle ultime settimane la Regione Campania ha presentato un nuovo piano di eradicazione della malattia, ma a detta degli allevatori è praticamente uguale al precedente e senza la possibilità di vaccinare gli animali. Adriano Noviello, allevatore e presidente dell'associazione di tutela degli allevamenti bufalini, è in sciopero della fame da una settimana, per protestare contro il fallimento del piano di eradicazione.

"Ho visto la disperazione degli allevatori"

Da una settimana Adriano Noviello e Peppe Pagano sono in sciopero della fame, si trovano a Casal di Principe, nella sede di NCO (Nuova Cucina Organizzata) un bene confiscato alla camorra e oggi hub di attività sociali ed enogastronomiche. E' qui che hanno montato due lettini su cui passano gran parte della giornata. "Dopo il quarto giorno sono iniziati i forti mal di testa per la mancanza di ossigenazione al cervello – spiega Adriano a Fanpage.it – è il mio primo sciopero della fame, forse fisicamente non ero preparato. La mia è una forma di lotta non violenta, perché la nostra situazione non è solo un problema di leggi ma è una violazione dei diritti umani".

Il comparto bufalino conta centinaia di migliaia di abbattimenti forzati ordinati dalle Asl perché risultati positivi alla brucellosi o alla tubercolosi. "Negli ultimi 10 anni sono 140 mila capi abbattuti di cui 100 mila solo di brucellosi – sottolinea Adriano – questa è la dimostrazione del fallimento totale del piano di eradicazione della malattia, perché pensano di combatterla a valle e non a monte con la vaccinazione che è lo strumento più efficace di lotta alla malattia". In questi anni Adriano ha girato l'intera provincia di Caserta e gli oltre 700 allevamenti bufalini che forniscono il latte per la mozzarella di bufala DOP: "Ho calpestato il cemento di tutti gli allevamenti ma ho visto soprattutto la disperazione di ogni allevatore che ha avuto un problema di zoonosi, ci sono allevamenti che pur avendo ottemperato a tutte le restrizioni dovute ai protocolli di biosicurezza sono stati ripopolati per 3 o 4 volte. E' la fotografia del fallimento del piano di eradicazione".

Le norme, su cui vigila l'Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno diretto da Antonio Limone, responsabile del piano di eradicazione, prevedono che se oltre il 25% delle bufale di una mandria risulta positivo, vi è l'abbattimento totale di tutti i capi in stalla. Un dramma economico per gli allevatori che sono ormai in ginocchio con sempre meno capi e quindi sempre meno latte da vendere.

"La decisione deve essere politica, non tecnica"

Tra le falle principali del piano di eradicazione i metodi diagnostici che, come dimostrato di diverse ricerche scientifiche, danno un numero elevato di "falsi positivi". Ad aggravare la situazione c'è la paura degli allevatori dell'inserimento nella crisi di grossi speculatori che possono inserirsi nel mercato. "Come sempre meno latte e una domanda crescente di mozzarella, il rischio è l'arrivo di grandi speculatori che rompono gli equilibri dei prezzi del latte e della mozzarella" spiega Adriano. Uno scenario che manderebbe a gambe all'aria l'intero settore dell'allevamento bufalino storico della provincia di Caserta. "Il piano di eradicazione della malattia è competenza della Regione Campania, ma De Luca non è mai entrato in campo su questo argomento, la decisione deve essere politica, non ci servono i tecnici" sottolinea il presidente dell'associazione degli allevatori.

Proprio Vincenzo De Luca è il destinatario del grido d'aiuto dell'intero settore, che si è già mobilitato nella provincia di Caserta con diverse "marce dei trattori" che hanno attraversato le zone di insistenza degli allevamenti bufalini, fino alla città di Caserta. A Casal di Principe, il Sindaco Renato Natale, ha accolto con solidarietà e compartecipazione la protesta degli allevatori, dimostrandosi anche accanto ad Adriano Noviello e Peppe Pagano in sciopero della fame. "Questa lotta è la lotta di un intero territorio, della provincia di Caserta e della tradizione della produzione di mozzarella, è una battaglia di tutti non solo degli allevatori" dice Adriano. Le sue condizioni di salute, come quelle di Peppe Pagano, preoccupano attivisti e allevatori, in una nota stampa l'associazione Altragricoltura ha chiesto un presidio sanitario permanente accanto ai due attivisti in sciopero della fame. Le loro condizioni peggiorano giorno dopo giorno.

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