Enrico Caruso: successi e vita privata del tenore partenopeo in mostra fino al 31 dicembre
Caricaturista, marito, padre, ma soprattutto tenore e autore di canzoni diventate un patrimonio per la città di Napoli: è un Enrico Caruso a tutto tondo quello che emerge dalla mostra "NapoliCaruso" realizzata dalla Fondazione Bideri e allestita nella cappella seicentesca dell'ex Congrega del Rosario a Praiano, comune in provincia di Salerno. L'esposizione, inaugurata il 9 ottobre, sarà visitabile gratuitamente fino al prossimo 31 dicembre.
Una mostra, quella dedicata al tenore napoletano, realizzata con il contributo della Regione Campania e con il patrocinio del Comune di Praiano. Fondamentale anche la collaborazione del conservatorio statale di musica "Nicola Sala" di Benevento e il sostegno della Gennarelli Bideri Editori e di Radio Napoli.
Enrico Caruso: la star e l'uomo
Attraverso fotografie, documenti inediti, 78 giri e materiale d'epoca raccolto dalla Fondazione Bideri, la mostra ripercorre la carriera dell'indimenticato tenore partenopeo: dal suo debutto, con immagini di esibizioni nei teatri campani e nel duomo di Maiori nel 1894, fino ai trionfi internazionali e alla conquista di New York. Ampio spazio è ovviamente dedicato alle canzoni napoletane composte da Caruso. Grazie a quattro elaborazioni a cura del maestro Luigi Ottaiano del Conservatorio "Nicola Sala" di Benevento, infatti, i visitatori potranno scoprire canzoni poco conosciute come "Canzona a dispetto", "Fenesta abbandunata" e ancora "No! Non di' ca so' i'!", oltre a una versione originale di "Tiempo antico", che unisce la voce di Caruso all'accompagnamento musicale degli allievi del Conservatorio di Benevento.
Parte della mostra è dedicata invece a un Caruso più intimo, innamorato della sua terra e della sua famiglia, con fotografie scattate con la moglie Dorothy Benjamin e la figlia Gloria. L'esposizione è un'occasione per scoprire anche un Caruso inedito: durante il percorso infatti si potrà osservare anche una caricatura realizzata dal tenore napoletano e dedicata ad Ernesto De Curtis, realizzata nel maggio del 1921.