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Emergenza caldo a Napoli, all’ospedale Cto un percorso ad hoc per curare i colpi di calore

L’ospedale napoletano ha attivato un “percorso calore” per far fronte ai tanti accessi degli ultimi giorni dovuti alle alte temperature registrate in città.
A cura di Valerio Papadia
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Napoli negli ultimi giorni è da bollino rosso: l'ondata di calore che si sta abbattendo sulla città ha fatto schizzare le temperature oltre i 40 gradi. Con queste temperature proibitive c'è il rischio, soprattutto per le persone più fragili – bambini e anziani in primis – di colpi di calore, come dimostrano gli ultimi dati diffusi dall'ospedale Cardarelli, dove in un solo giorno ci sono stati 230 accessi per malori legati al caldo. E così, l'ospedale Cto – che rientra nell'Azienda Ospedaliera dei Colli – ha predisposto un "percorso calore" appositamente per curare le persone che arrivano in Pronto Soccorso a causa delle temperature elevate.

"L’aumento delle temperature che è stato registrato in questi giorni in Campania ha serie ripercussioni sulla salute delle persone. Il numero di accessi in Pronto soccorso è aumentato esponenzialmente, coinvolgendo soprattutto pazienti fragili e anziani. Per garantire la massima sicurezza e assistenza a chi si recherà presso il Pronto soccorso dell’Ospedale C.T.O., abbiamo adottato misure precauzionali specifiche e approvato il protocollo per affrontare i casi di colpo di calore o di altre patologie correlate alle elevate temperature" ha dichiarato Anna Iervolino, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera dei Colli.

Cosa prevede il piano dell'ospedale Cto contro i colpi di calore

Il "percorso calore" messo in campo dal Cto prevede che, in caso di pazienti con sincope con perdita di coscienza, presincope, febbre alta (oltre i 38 gradi), diarrea, astenia e stato confusionale, si procede immediatamente alla rilevazione dei parametri vitali e ad analisi specifiche. In caso, invece, di temperatura corporea oltre i 40 gradi, si procede al lavaggio nella barella doccia e si effettuano ulteriori accertamenti fino alla normalizzazione dei parametri.

Nel caso di pazienti gravi, invece, è previsto il ricovero nel reparto di Osservazione breve intensiva o nei reparti più adeguati in base alle necessità del paziente.

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