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Elvira Zriba uccisa sul Lungomare, il papà della passeggera della moto: “Pena dura per chi guidava”

In un video su Facebook, il padre della ragazza che si trovava come passeggera sulla moto che ha investito e ucciso Elvira Zriba, chiede una pena esemplare per chi guidava.
A cura di Valerio Papadia
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Nelle scorse ore, sul web ha cominciato a circolare il video della morte di Elvira Zriba, la giovane di 34 anni morta investita sul Lungomare di Napoli la notte tra domenica e lunedì: le immagini mostrano la moto che ha travolto la donna prima compiere una impennata e poi centrarla in pieno, per poi trascinarla ancora per un centinaio di metri prima di fermare la corsa contro delle automobili in sosta. La diffusione del video ha focalizzato nuovamente l'attenzione sull'assurdità della morte della 34enne e così il padre della ragazza che si trovava come passeggera della moto – e che è finita in ospedale insieme al conducente – ha deciso di parlare in un video su Facebook. L'uomo si è detto innanzitutto addolorato per la morte di Elvira Zriba e ha poi chiesto una pena dura per il giovane che guidava la moto sulla quale si trovava anche sua figlia: "Mia figlia era dietro, sulla moto di quel pazzo che ha travolto Elvira. Non si può morire così. Per lui ci vuole una pena esemplare".

L'uomo, nel videomessaggio sui social, ha fornito anche qualche dettaglio in più su quella notte, sui momenti precedenti all'incidente: "Mia figlia doveva andare in bagno – ha aggiunto – e ha chiesto al ragazzo di accompagnarla al bar più vicino, che stava chiudendo. Non pregavo solo per mia figlia ma anche per Elvira. Mia figlia come Elvira è stata vittima di quel pazzo. Ci dispiace per la sua famiglia, cose come queste non dovrebbero mai accadere".

Elvira, morta investita come il fratello Mustafha

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Una storia tragica, quella di Elvira, accomunata a quella del fratello, Mustafha Zriba, 36 anni, morto allo stesso modo, investito, soltanto 8 mesi fa. L'uomo, nel dicembre del 2021, si trovava in sella alla sua bici elettrica in via Montagna Spaccata, a Pianura, quartiere della periferia occidentale di Napoli, quando è stato investito e ucciso da un pirata della strada, che è stato rintracciato soltanto un mese più tardi.

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