Elezioni Regionali Campania, Cannavacciuolo (M5S): “Minacciano me e i miei familiari”
Alessandro Cannavacciuolo è un attivista di lungo corso ad Acerra, comune alle porte di Napoli che ospita l'inceneritore della Regione Campania. La sua famiglia, allevatori di ovini, denunciò gli ecocriminali che sversavano rifiuti pericolosi nelle campagne intorno ad Acerra nei pressi della fabbrica chimica Montefibre, già all'inizio degli anni 2000. Da allora è stato un susseguirsi di minacce e atti intimidatori che non hanno fermato Alessandro che oggi è candidato per il Movimento 5 Stelle al consiglio regionale della Campania. L'ultima minaccia però è stata inquietante, una lettera minatoria recapitata sotto l'uscio di casa della sorella con minacce di morte esplicite per Cannavacciuolo e i suoi familiari.
Dagli agnellini fatti ammazzare alla lettera minatoria
Intervistato da Fanpage.it, l'esponente del Movimento 5 Stelle racconta la sua vicenda: "Quando gli ecomafiosi capiscono che hanno davanti persone incorruttibili che non accettano incontri e compromessi, è lì che scatta la mano pesante della camorra" racconta. "Hanno recapitato una lettera anonima sotto l'uscio di casa di mia sorella, un foglietto con una frase composta con delle lettere stampate e poi incollate, recitava: Puttana morirai tu e quel bastardo di tuo fratello". La famiglia Cannavacciuolo ha iniziato le battaglie ambientali nella terra dei fuochi con il movimento che si oppose alla costruzione dell'inceneritore di Acerra nel 2004, da lì in poi Alessandro è sempre stato attivo nelle battaglie per il territorio. Lo scorso anno, insieme a Fanpage.it, denunciò lo sversamento di finto compost pericoloso nella campagne nei dintorni di Acerra. "In passato ci hanno ammazzato i cani, hanno fatto saltare le teste ai nostri agnellini, è stato un continuo e mi sarei aspettato la presenza dello Stato, invece lo Stato è stato assente – racconta Cannavacciuolo – ora hanno preso di mira un mio familiare e questa è una cosa inaccettabile". "De Luca sulla questione ambientale ha fatto solo demagogia – sottolinea – il problema dei roghi lo conoscono tutti, ma nessuno vuole affrontarlo realmente. Chi produce in nero è costretto a smaltire i rifiuti in nero e sono questi i rifiuti che vengono dati alle fiamme generando il fenomeno dei roghi, è su questo che si deve intervenire".
Allarme voto inquinato: "Intervenga il Prefetto"
Negli ultimi anni le consultazioni elettorali in Campania sono state caratterizzate da fenomeni di voto di scambio, spesso svelate dalle inchieste giornalistiche di Fanpage.it, in molti casi portati alla luce dal lavoro della magistratura. "Lo stiamo vedendo anche oggi in questa campagna elettorale – spiega Cannavacciuolo – io giro molto, con spese risibili ed insieme ad un gruppo di amici e vedo quello che sta avvenendo sui territori. Ci sono candidati che vengono sponsorizzati da quelle aziende rappresentate dalla camorra, io mi rivolgo al Prefetto, bisogna ripristinare la legalità". Un fenomeno, quello del voto di scambio e dell'controllo del voto da parte della camorra che spesso si lega a doppio filo con le figure dei candidati inseriti in lista da partiti, correnti e esponenti politici, dalla fedina penale non proprio immacolata. Basti pensare ai casi di candidati rinviati a giudizio proprio per voto di scambio e ricandidati senza problemi alle prossime elezioni del 20 e 21 settembre in Campania. "Io più che il sentore vedo il fatto concreto, il voto per le regionali è inquinato, e lo vedo girando per i Comuni della provincia, Acerra, Caivano, Sant'Antimo" conclude Cannavacciuolo.