Elezioni Napoli, la sfida di Nardella (Ms5) da Scampia: “Saremo governo d’ascolto e solidarietà”
E' considerato negli ambienti della società civile l'esperimento politico più interessante della coalizione di Gaetano Manfredi, è il candidato del centrosinistra alla presidente della Municipalità 8 di Napoli, quella di Scampia, Piscinola, Marianella e Chiaiano, l'avvocato Nicola Nardella. Nato e cresciuto a Piscinola, 47 anni, Nardella è espressione del Movimento 5 Stelle, ma la sua storia politica affonda le radici nella sinistra, per molti anni è stato attivo in Rifondazione Comunista, diventando anche segretario di circolo. Ma è grazie all'attivismo degli ultimi anni nelle associazioni e accanto ai comitati che Nardella è stato designato candidato presidente della Municipalità 8 a furor di popolo. Il "Coordinamento territoriale Scampia", che riunisce singoli e associazioni del territorio, è stata la sua casa negli ultimi anni e a fargli da sponsor in campagna elettorale è arrivato niente meno che Giuseppe Conte, il leader dell'M5S e tra i politici più graditi nel paese. Sostenuto da oltre il doppio delle liste del suo avversario di centrodestra, Nardella è favoritissimo. Abbiamo deciso di incontrarlo per discutere della sua idea di governo del territorio, in quartieri divenuti ormai dei "brand" come Scampia, ed in cui la distanza tra politica e cittadini sembra essersi ulteriormente dilatata.
Scampia è un quartiere – brand, nel bene e nel male, innanzitutto che effetto le fa essere candidato alla guida di una delle municipalità più complesse della città?
Essere candidato alla guida di una Municipalità così complessa è una sfida entusiasmante. Non nascondo di non essere ancora riuscito a smaltire l’emozione. Nei tanti incontri che ho avuto in questi giorni ho percepito molte aspettative che ovviamente si traducono in un forte senso di responsabilità da parte mia. Credo che se fosse stato un percorso individuale, non sarei riuscito a sopportare questo peso. Per fortuna quello di cui sono cooprotagonista è un percorso collettivo che coinvolge molti attivisti ed associazioni. Mi piace dire che la funzione di Presidente della Municipalità sarà esercitata in maniera diffusa e “comune”. Per essere più preciso, mi piacerebbe che si determinasse un’idea del governo amministrativo in armonia con le tante reti cooperative e partecipative che in questi anni sono fiorite. Ovviamente Scampia è un quartiere-brand, e colgo una certa sofferenza dei cittadini per questa condizione. Di fatto questo status non ha smosso di un millimetro le cose in termini di aumento della qualità della vita. Oggi, a Scampia, ma in realtà in tutto la Municipalità 8, si chiedono cose molto concrete: pulizia delle strade, parchi ben manutenuti, lotta al degrado ed alla disgregazione sociale, diritti e prima di ogni altra cosa lavoro. Credo che all’immagine del quartiere-brand, vada sovrapposta quella di una comunità vitale che rivendica una qualità della vita diversa e prova ad avviare processi partecipativi per ottenerla.
Lei è stato accompagnato per il quartiere da Giuseppe Conte, è sostenuto dal Movimento 5 Stelle, ha una storia politica che fonda le radici nella sinistra, come sarà caratterizzata la sua esperienza di governo?
Quando Giuseppe Conte è venuto nel Parco Colto Maltese a Scampia c’è stata un’esplosione di entusiasmo. Credo che oggi Conte sia l’unico leader politico che riesce a determinare una connessione sentimentale con la gente. Il Movimento 5 Stelle poi, come è ben noto, è la forza politica a cui dobbiamo il reddito di cittadinanza. Questo mi ha aiutato tessere un filo che poi è divenuto un vero e proprio rapporto organico. Ricordo le battaglie per il reddito di cittadinanza che nei primi anni ’90 erano portate avanti proprio dalla sinistra più “eretica”. In quegli anni vivevamo una frattura tra una concezione “operaista” che rivendicava più diritti ai lavoratori, ed una concezione “innovativa” che si traduceva proprio in una proposta di reddito di cittadinanza per tutelare le “eccedenze sociali”. Oggi credo che le due visioni non debbano essere contrapposte, perché viviamo nella società della complessità e quindi se da un lato bisogna rivendicare più diritti per i lavoratori, dall’altro bisogna tutelare le fragilità sociali. La mia esperienza di governo sarà caratterizzata da una serie di peculiarità. In primis, l’ascolto dei cittadini. Le persone comuni hanno maturato un distacco dalla politica proprio perché inascoltate ed allora ha iniziato a prevalere il senso di sfiducia che è alla base di una vera e propria crisi della politica. L’antidoto alla crisi della politica è la capacità di sviluppare processi partecipativi. Se proprio dovessi trovare un tratto distintivo nel mio percorso, lo rinverrei in questo metodo.
Lavoro, criminalità, riqualificazione, manutenzione, l'elenco dei problemi dell'area nord di Napoli è lungo. Quale sarà la priorità?
Bisogna fare i conti con un tema. I poteri della Municipalità per affrontare questi problemi sono limitati, ma questo non vuol dire che si è condannati all’immobilismo. Intanto bisogna avere una visione “organica” delle Istituzioni e quindi l’ente di prossimità non può essere concepito in maniera scissa dalle altre Istituzioni come Regione, Comune e Città Metropolitana. Molti dei problemi citati devono essere affrontati tramite una sinergia di più attori che devono costituire una vera e propria rete di governance. In questo senso è importante però una “visione”. Noi la nostra visione l’abbiamo tradotta in un programma politico. Provo a sintetizzare alcune proposte. È necessario portare avanti piani di rigenerazione urbana portando a termine i processi di abbattimento e ricostruzione. L'ottava Municipalità ospita una quantità significativa di edilizia residenziale pubblica, in quei casi, con protocolli di intesa stipulati con l’ACER, si potrebbe provare a sviluppare delle comunità energetiche. L’Università, che è stata una grande conquista per il nostro territorio, essa deve agire in rete con le tante esperienze di cooperazione sociale, a tal proposito il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la nascita di “case della salute” in cui vanno centralizzate una serie di prestazioni mediche specialistiche. Mi sembra abbastanza chiaro che bisogna rilanciare il tavolo interistituzionale per provare a metter in rete Municipio, Università ed ASL Napoli1 centro. Potrei elencare molti punti per me di particolare interesse: riadeguamento del piano sociale di zona, rilancio della consulta delle associazioni, rafforzamento rete scolastica per progetti pomeridiani, ma consentitemi di sottolineare una questione che mi sta molto a cuore, rappresentata dalla promulgazione di un Regolamento del verde municipale. Il regolamento è lo strumento tecnico amministrativo con cui viene disciplinato l’uso del verde municipale da parte delle associazioni. Credo che i parchi debbano divenire punti di incontro, ma soprattutto debbano essere resi vitali grazie al lavoro delle associazioni. Dirò di più, sarebbe bello se l’amministrazione incontrasse in giorni stabiliti i cittadini proprio nei parchi. In questo senso mi piacerebbe lanciare l’idea dei “parchi del buon governo”.
Esperienze recenti hanno dimostrato che un buon governo delle municipalità può avere un effetto di entusiasmo sulla cittadinanza. Come pensa di riportare l'entusiasmo nella periferia nord?
Non credo da solo di poter portare l’entusiasmo nella periferia nord. Per anni abbiamo ricercato figure dai poteri taumaturgici che con un colpo di bacchetta avrebbero potuto portare l’entusiasmo a mille. Diciamocelo con nettezza, così non funziona. L’entusiasmo è il prodotto di un’energia sociale che si produce quando più fattori iniziano ad agire in maniera congiunta e su vasta scala. In ottava Municipalità si è sviluppata una rete che durante il periodo del lockdown ha portato aiuti alle famiglie più bisognose. Questa esperienza, costituita prevalentemente da giovani, ha messo al centro della propria pratica politica la solidarietà. In un tempo connotato dalla rottura dei legami solidaristici, la portata è dirompente. Di seguito questa rete ha intrecciato il suo percorso con altri cittadini aumentando la propria capacità relazionale e da quel momento l’entusiasmo ha preso a circolare come ossigeno nelle arterie di un corpo politico che ogni giorno diveniva sempre più vitale. Ovviamente non ci basta. Andremo a riacciuffare i tanti giovani che si sono rifugiati in gabbie di solitudine, quelli che hanno difficoltà ad arrivare alla quarta settimana, i ragazzi che tra mille difficoltà elaborano nuove ed innovative start up, tutte quelle esperienze che mettono al centro del proprio modo di cooperare la solidarietà. Un canzone molto bella di Speaker Cenzou diceva “la forza vuole tutti i punti uniti”. Io credo esista un legame evidente tra energia, entusiasmo e forza.