Elezioni Napoli, gli aggiornamenti sui candidati sindaco e il borsino del 30 settembre
Gaetano Manfredi non ha fatto una brutta campagna elettorale: è stata una battaglia di resistenza. Prima gli hanno sfilato gli occhiali e gli hanno tolto la giacca (per la foto del manifesto elettorale), poi gli hanno tolto il titolo «non chiamarmi professore, chiamami Gaetano…». Stamane Vincenzo De Luca gli stava togliendo pure la lista degli assessori, nominando coram populo Antonio De Jesu alla Sicurezza, ancor prima delle elezioni (porta malissimo, peraltro…). Forse è il caso che Manfredi inizi un po' a impuntarsi, perché davvero se inizia così, rischia di fare la prima riunione di giunta al Genio Civile di Salerno.
Alessandra Clemente, messa da parte la storiaccia della limousine elettorale, ha azzeccato la miglior battuta di questa orribile campagna: «Da sindaca sicuramente darò un grande bacio a De Luca e inizieremo a collaborare». Se solo l'avesse fatto anche Luigi De Magistris…
Catello Maresca oggi ha tentato una nuova stoccata: »I cittadini hanno compreso che noi siamo l'unica vera opportunità per far rinascere la città, tutto il resto è una minestra riscaldata. Il 3 e il 4 ottobre i napoletani seguiranno il loro cuore». E poi: «Le altre liste sono una minestra riscaldata». E quello che resta delle sue, di liste, cos'è ? Una zuppa di cozze?
Antonio Bassolino è l'unico candidato che ad oggi ha posto pubblicamente e molto seriamente la questione della regolarità delle procedure di voto a Napoli: «Abbiamo quasi 900 seggi elettorali. E necessario il massimo impegno per garantire lo svolgimento di elezioni regolari e corrette. Un compito che spetta in primo luogo a presidenti e scrutatori dei seggi, con il coordinamento di Comune e Prefettura».