Elezioni Napoli 2021, il borsino del 28 settembre
Una campagna elettorale al limite del soporifero, quella che si sta concludendo a Napoli. I sondaggi politico elettorali, la cui diffusione a ridosso della scadenza elettorale è vietata, non circolano nemmeno nella loro versione di "sondaggi clandestini", a testimonianza dell'attenzione scemata verso Napoli e il suo futuro sindaco.
Gaetano Manfredi gode sonni tranquilli: ha annunciato la chiusura di campagna elettorale all'Arenile di Bagnoli con una infografica il cui spazio per i simboli delle sue ben 13 liste è praticamente più grosso di quello per il nome del candidato. Per lui in questo periodo è arrivato mezzo governo Draghi a supporto. Ma le liste sono in gran parte "ispirate" da Vincenzo De Luca e Fulvio Bonavitacola. Il presidente va dicendo a Salerno come a Napoli che «si chiude al primo turno». Chissà se è certezza o è speranza.
Catello Maresca invece chiuderà da solo, sempre all'Arenile, una campagna scesa di tensione e di livello giorno dopo giorno. Addirittura i velenosi di centrodestra stanno iniziando a sussurrare in giro la domanda: «Ma resterà in Consiglio comunale o andrà via, sperando per un posto alle Politiche?».
Alessandra Clemente punta invece sull'infanzia: nido garantito per tutti, anagrafe del rischio per assistere preventivamente i figli di genitori in difficoltà e adozione sociale. Dal punto di vista comunicativo ha fortissima empatia coi ragazzini che la adorano e riempiono di domande. Peccato non votino.
Antonio Bassolino prosegue la campagna "soft", anche se oggi ha abbozzato un timido attacco a Manfredi: «Sono colpito in questi giorni da tanti ministri ed esponenti politici che vengono a Napoli e parlano come se ci fosse ancora il vecchio governo di prima, il Conte Bis, ma non c'è più». Intanto qualcuno dei suoi si fa immortalare mentre nella peggiore delle tradizioni copre i manifesti elettorali altrui.