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Elezioni amministrative Napoli 2021

Elezioni Napoli 2021, il borsino del 27 settembre

La foto da turista di Gaetano Manfredi con la pizza in mano, la figuraccia della lista di Alessandra Clemente, l’arrabbiatura di Catello Maresca che va a rimuovere i manifesti elettorali abusivi dei suoi candidati, la rabbia di Antonio Bassolino che dice “il centro di Napoli è ormai una friggitoria a cielo aperto”: il borsino dei candidati a sindaco di oggi.
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Nei comitati elettorali dei principali candidati a sindaco di Napoli tutti cercano i sondaggi elettorali dell'ultim'ora che da qualche giorno ormai non si possono diffondere. Si susseguono numeri, percentuali e ipotesi: c'è chi è convinto che Gaetano Manfredi vincerà al primo turno, chi invece che ci sarà comunque il ballottaggio e sarà Manfredi contro Catello Maresca e chi invece ipotizza un Antonio Bassolino in rimonta fortissima e pronto per giocarsela al secondo turno.

Per ora c'è solo da scansare figuracce o situazioni imbarazzanti. Non ci è riuscito l'ex Rettore Manfredi, cui è toccato la foto con la pizza personalizzata, roba da anni Novanta . Per giunta l'ha dovuta fare pure con Goffredo Bettini tanto per allontanare ogni idea di indipendenza dalle correnti del Pd.

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Non è andata certo meglio ad Alessandra Clemente: parla moltissimo di transizione ecologica e poi una delle sue candidate di rilievo, Manuela Mirabile, viene pizzicata con una maxi limousine usata come mezzo di propaganda elettorale  e inevitabilmente bloccata nel traffico di via Marina.

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Catello Maresca, lo dice chi lo conosce, è un uomo "del fare". Quando ha saputo che i candidati  di alcune sue liste avevano affisso manifesti selvaggi, è andato a rimuoverli di persona. Sforzo apprezzabile.

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Antonio Bassolino è uno dei pochi che l'ha detto chiaramente: «Napoli, il suo centro storico patrimonio Unesco, è diventata una friggitoria a cielo aperto». Ne ha parlato un incontro con i vertici dei costruttori aderenti all'Acen, nella sede di piazza dei Martiri:

Solo così potremo guardare nel modo corretto al ruolo delle periferie che da punto estremo della cinta daziaria della città possono essere le aree di connessione tra centro storico, patrimonio dell’Unesco, da valorizzare culturalmente e non ridotto a friggitoria a cielo aperto, e l’enorme area metropolitana che è unica ed inimitabile, con 3 milioni e mezzo di abitanti in una area urbanizzata senza soluzione di continuità.

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