Maria Caniglia candidata alla Municipalità: nel Caf di famiglia pratiche false per il Reddito di Cittadinanza
Le elezioni amministrative di Napoli sono purtroppo da anni costellate di veleni, pressioni e fenomeni di condizionamento del voto di ogni tipo. Nelle ultime tornate elettorali hanno assunto un ruolo sempre maggiore i centri di assistenza fiscale, i CAF, sportelli privati utili a richiedere l'accesso alle forme di sostegno e previdenza, come ad esempio il reddito di cittadinanza. Non passa inosservato, dunque, quando i referenti dei Caf partecipano ad una tornata elettorale. È il caso di Maria Caniglia, candidata presidente della IV Municipalità per il centro sinistra, già consigliere comunale e sostenitrice di Luigi De Magistris, oggi collaboratrice del presidente Vincenzo De Luca in Regione Campania.
La famiglia Caniglia gestisce alcuni CAF della Silced, la cui sede di vico Tutti i Santi, ubicata proprio nella IV Municipalità, dove la donna è oggi candidata presidente, è finita al centro di un'indagine del GICO della Guardia di Finanza per alcune pratiche per il reddito di cittadinanza concesse a detenuti in cui si ometteva lo stato di privazione della libertà degli utenti.
L'indagine: pratiche false per il Reddito di cittadinanza
L'inchiesta della Finanza è di questa estate e coinvolge una cinquantina di persone a cui è stata bloccata la scheda Postamat sulla quale veniva accreditato il reddito di cittadinanza. Come si legge dagli atti del Tribunale di Napoli, i soggetti beneficiavano del reddito di cittadinanza attraverso attestazioni fittizie ed omissioni nella formulazione della richiesta del sussidio con la complicità degli operatori dei CAF.
Tra i centri di assistenza fiscale coinvolti anche quello di via Tutti i Santi. Il Caf Silced è interessato da 3 dei casi analizzati dalle fiamme gialle, si tratta di pratiche per il reddito di cittadinanza in cui gli utenti non hanno indicato la detenzione di un componente del nucleo familiare. I reati contestati agli indagati sono, a seconda dei casi, quelli di percezione indebita ai danni dello Stato e di truffa aggravata.
Maria Caniglia non è indagata, e nemmeno suo fratello Vincenzo, dirigente nazionale di Silced, che gestisce l'attività di famiglia. L'attenzione delle Fiamme Gialle in questa prima fase delle indagini si è concentrata sui richiedenti, in molti casi ritenuti dagli inquirenti vicini al clan Contini, operante nella zona ed afferente all'Alleanza di Secondigliano.
Gli utenti che avrebbero fatto le pratiche false attraverso il Caf Silcied hanno ottenuto complessivamente indebiti emolumenti per un totale di circa 30 mila euro. Sono quattro in tutto i Caf coinvolti, tra cui quello dei Caniglia di vico Tutti i Santi, che hanno subito la perquisizione nello scorso mese di luglio.
Le elezioni e la potenza elettorale dei CAF
Napoli vive da decenni quel corto circuito sociale e civile in cui i diritti sociali vengono scambiati per "piacere". Un modo di pensare che ha fatto la fortuna dei centri di assistenza fiscale, che passano dall'essere gli esecutori materiali di servizi al cittadino a luoghi percepiti come centrali di distribuzione di "piaceri". Nessuna colpa può certo essere imputata ai gestori dei CAF, ma è indiscutibile il peso elettorale di questi centri nelle elezioni amministrative. Andando a scorrere l'elenco dei candidati al consiglio comunale e nelle Municipalità i gestori dei Caf sono senza dubbio tra i top player elettorali schierati nelle liste di tutti i principali partiti e di tutte le coalizioni.
La stessa esponente politica, alle elezioni Regionali dello scorso anno quando era candidata con la lista deluchiana "Fare democratico", decise di presentarsi con il soprannome di "Caf". Un chiaro riferimento all'attività del fratello Vincenzo che gestisce il centro di assistenza fiscale di Vico Tutti i santi. Un esempio plastico della potenza elettorale dei centri di assistenza fiscale.ì