Elezioni comunali, Laurenzano (Pap): “La priorità è controllare i fondi del PNRR contro la speculazione”
Potere al Popolo si candida per la prima volta alle elezioni comunali di Napoli. Dopo aver partecipato alle elezioni politiche del 2018 e alle elezioni regionali del 2020 in diverse regioni italiane, ora si lancia nella sfida alle amministrative nelle principali città del paese. Quella di Napoli è sicuramente una sfida nella sfida, visto che l'esperienza del partito della sinistra radicale ha mosso i primi passi proprio all'ombra del Vesuvio grazie al centro sociale "Ex Opg Je so pazz". Pap si candida in supporto ad Alessandra Clemente, assessore uscente della giunta di Luigi de Magistris e candidata Sindaco nel segno della continuità. Gianpiero Laurenzano, dirigente nazionale di Potere al Popolo è il capolista al Comune di Napoli. Con lui abbiamo voluto affrontare alcuni temi di questa importante sfida elettorale per Potere al Popolo
Vi candidate nella città dove tutto è iniziato per voi, prima ancora delle elezioni politiche. Quali sono le vostre aspettative?
Il termine "aspettativa" non è il più indicato, perché attiene ad un esito incerto. Per noi l'obiettivo era far vivere i temi che non riescono a trovare cittadinanza nel dibattito pubblico e che riguardano le condizioni di vita dei napoletani. I trasporti, il lavoro, l'ambiente, siamo riusciti a far vivere questi temi in questa campagna elettorale. Il secondo obiettivo era quello di radicarci ancora di più sul territorio e nei quartieri e questo lo abbiamo fatto. Ora ci resta di capire in che misura saremo presenti nelle istituzioni dopo il voto del 3 e 4 ottobre.
Potere al Popolo ha anche tre candidati presidenti di Municipalità, vi misurerete con le piccole questioni quotidiane, c'è molta differenza rispetto alle grandi questioni politiche. Quale sarà il vostro approccio?
C'è Chiara Capretti alla seconda municipalità, Diego Civitillo alla decima municipalità e Fabio Tirelli alla nona municipalità, siamo molto felici di dare questo contributo alla coalizione con tre figure che reputiamo estremamente valide. Sul modo in cui ci muoveremo nelle municipalità non sarà molto diverso, per noi è fare gli interessi della maggioranza delle persone, spesso contro quello di pochi che sono quelli che detengono il potere. Il nostro è un metodo principalmente di ascolto, prendiamo le istanze che vengono dai cittadini e le trasformiamo in proposta politica, dandogli dignità e mettendoci la competenza per metterle in pratica. Siamo convinti che chi vive i problemi conosce meglio di altri le soluzioni, sta a noi riuscire a contribuire a questo processo per cambiare in meglio le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini e delle cittadine.
Sostenete Alessandra Clemente, quindi la continuità con De Magistris, quale autocritica fate a quella esperienza di governo?
Non vediamo tutta questa continuità, mezza giunta e tre quarti del consiglio comunale sono passati con Manfredi e De Luca, quindi la questione della continuità va girata soprattutto a loro. Noi ci poniamo in continuità con De Magistris su alcune questioni come i beni comuni, l'acqua pubblica, la delibera contro il lavoro nero, non siamo in continuità su quegli aspetti che non ci hanno convinto e lo abbiamo fatto sempre protestando sotto Palazzo San Giacomo, unici nel nostro mondo a farlo. Per noi il problema principale 5 anni fa fu fatto dalla scelta dei candidati che poi finirono in consiglio comunale e poi purtroppo anche in giunta, figure che hanno impedito di poter far si che l'amministrazione esprimesse a pieno i temi sui quali era stata votata due volte. Il fatto che questi soggetti se ne siano andati e abbiano trovato altre collocazioni ci rende contenti e ci da la possibilità di arricchire ulteriormente quella proposta politica. Un'altra critica, che però non è sono figlia dell'esperienza De Magistris ma fa parte della politica del nostro tempo, è il leaderismo. Nessuno si salva da solo ma è l'organizzazione che è determinante e anche un piano di mobilitazione popolare che va curato. I napoletani si salvano solo se stanno uniti.
Candidarsi al Comune significa affrontare anche i problemi quotidiani della città, qual è per voi l'intervento prioritario su Napoli?
In una condizione normale avrei detto qualcosa sui trasporti, sui rifiuti, ma in questo momento la vera questione è come verranno gestiti i fondi del PNRR, la priorità è che vengano spesi nell'interesse dei napoletani. Tutti vogliono una fetta della torta e si vede anche dal proliferare delle liste, noi dobbiamo impedire che questo avvenga, è il nostro compito. Ogni singolo euro deve essere sottratto alla speculazione e speso nell'interesse dei cittadini e delle cittadine. Quindi la priorità è istituire organismi di controllo aperti alla partecipazione attiva della cittadinanza, quello che abbiamo definito controllo popolare e che in questo caso deve essere portato ad un livello ancora più alto.