Elezioni comunali Giugliano, candidata pubblica la foto della scheda: “Non sapevo fosse reato”
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Una candidata di Giugliano, in provincia di Napoli, ha pubblicato su Instagram la fotografia della propria scheda elettorale, scattata nella cabina, in cui si vede la preferenza data a se stessa e a un altro candidato. Subito ripresa dagli utenti ha cancellato lo scatto, pubblicando una story in cui si è giustificata: "Non sapevo che fosse reato, di politica conosco poco quanto niente". Il caso è stato sollevato da un altro candidato, che ha pubblicato sulla propria pagina Facebook l'immagine della scheda fotografata prima che venisse rimossa dai social; lo scatto si è così ulteriormente diffuso nonostante la cancellazione.
A Giugliano sono in corso, oltre alle votazioni per il Referendum e quelle per le Regionali Campania 2020, anche quelle per le Amministrative (qui l'elenco dei candidati a sindaco e delle liste). "Dall'emozione di auto votarmi ho pubblicato la foto del mio voto e quello dato al mio amico, non sapendo fosse reato, perché ripeto di politica conosco poco quanto niente – si legge nella "giustificazione" della candidata, che subito dopo ha rilanciato – ma gli articoli sui candidati che sono fuori ai seggi a comprarsi voti? questi non sono reati?".
Fotografare le schede elettorali è vietato dalla legge 96/2008, che tutela la segretezza del voto e sancisce, nell'articolo 1, che "nelle consultazioni elettorali o referendarie e' vietato introdurre all'interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini". Una norma prevista principalmente per evitare il voto di scambio: per impedire, cioè, che un elettore possa provare con una fotografia di avere votato per il candidato indicato e di incassare quindi un compenso per avere venduto la propria preferenza. Chi contravviene al divieto, si legge ancora nella legge, "è punito con l'arresto da tre a sei mesi e con l'ammenda da 300 a 1000 euro".