Elezioni Comunali a Napoli, l’equilibrio fragile del Pd fra deluchiani e sinistra
Hanno perso nel 2011 e nel 2016. Hanno perso male, non arrivando nemmeno al ballottaggio per tutte e due le tornate elettorali, hanno raggiunto a Napoli minimi storici intorno al 10%. Ma adesso per il Partito Democratico napoletano la fase sembra essere completamente diversa. Rivitalizzati dai cambi di leadership, dal governo Conte 2 e dalla vittoria di Vincenzo De Luca alle Regionali, la scommessa dei dem è quella di diventare il primo partito a Napoli in occasione delle prossime elezioni comunali di ottobre. Un obiettivo che sarà assolutamente determinante per Gaetano Manfredi, che in caso di vittoria, dovrà fare i conti con le diverse anime della sua coalizione e il peso delle liste collegate a De Luca che puntano ad ottenere quanti più consiglieri comunali è possibile per "imbrigliare" l'ex rettore. Determinante per gli equilibri potrebbe essere la lista di Sinistra, che storicamente a Napoli ha sempre raccolto discreti consensi.
Da Enza Amato a Tommaso Nugnes
Le liste, assicurano fonti vicine alla segreteria dem di Via Santa Brigida, sono quasi pronte, mancano gli ultimi nomi e la chiusura di quelle delle 10 municipalità che si vareranno solo dopo la chiusura degli accordi, tutt'altro che semplici,sulle candidature a presidente. L'obiettivo è uno solo, essere il primo partito in consiglio comunale, la strategia è quella di aver messo insieme volti nuovi e giovani ma già affermati sui territori con delle corazzate elettorali impegnate a guadagnarsi un seggio a via Verdi. Si parte con gli uscenti che si ricandideranno, Salvatore Madonna e Aniello "Bobo" Esposito, saranno ricandidati al consiglio comunale, vicini rispettivamente al consigliere regionale Mario Casillo e al senatore Lello Topo, sono considerati delle "corazzate elettorali". Accanto ai due c'è Enza Amato, ex consigliere regionale, figlia i Tonino Amato, ex parlamentare e consigliere regionale anche lui, attualmente è nello staff dei consiglieri del presidente Vincenzo De Luca. Nel suo feudo di Fuorigrotta e Bagnoli già preparano la campagna elettorale convinti che la Amato possa puntare ad essere la prima eletta nelle liste del Pd. Ma sono tanti i giovani che entreranno in lista, per volontà del segretario Marco Sarracino, e non sono semplicemente "di belle speranze".
Gennaro Acampora alla Terza Municipalità
È il caso di Tommaso Nugnes, figlio del defunto ex assessore comunale Giorgio, radicatissimo nei quartieri di Pianura e Soccavo dove svolge il ruolo di assessore della Municipalità. Su di lui si concentrano molte attenzioni e alleanze con diverse correnti del partito che lo proiettano tra i favoriti per entrare in consiglio comunale. Altro figlio d'arte lanciatissimo è Gennaro Acampora, figlio di Vincenzo ex presidente dello IACP, consigliere alla III Municipalità dove cinque anni fa raccolse ben 1226 voti. A completare il quadro del rinnovamento Pasquale Esposito, consigliere della VII Municipalità, quella di Miano – Secondigliano – S.Pietro a Patierno, membro della direzione regionale del Partito Democratico. In un territorio, quello della periferia Nord Est della città, dove il centro destra da anni detta legge affermandosi con percentuali bulgare, Esposito ha risollevato le sorti di un partito finito nella polvere. Gli altri giovani che dovrebbero far parte della lista del Pd sono Nicola Pezzullo e Paolo Cardone, rispettivamente da Chiaia e Secondigliano.
Manfredi cerca di equilibrare i deluchiani
Ma quanto peserà l'influenza di De Luca sul prossimo consiglio comunale? Ecco spiegato il motivo per cui il Pd non può fallire l'obiettivo di essere il primo partito e di portare quanti più volti nuovi è possibile in consiglio, proprio per garantire un equilibrio con le influenze di Vincenzo De Luca e i consiglieri eletti nelle liste a lui collegate. Una questione assolutamente centrale per Gaetano Manfredi che in caso di vittoria ad ottobre dovrà ritagliarsi il suo spazio di autonomia dal potente presidente della Regione Campania. Quanti più consiglieri non legati a De Luca saranno eletti, più saranno gli spazi di autonomia dell'ex Ministro che non ci tiene proprio a fare il Sindaco eterodiretto dal governatore.
La lista Napoli Libera
Per i deluchiani la lista più forte sarà "Napoli Libera" nome che nasce sulla falsa riga di "Campania Libera" la compagine già presente con successo alle elezioni regionali dello scorso anno. A guidare la lista ci sarà Nino Simeone, consigliere uscente, eletto 5 anni fa nelle fila di Luigi de Magistris per poi legarsi a De Luca negli ultimi due anni. I "Moderati" schiereranno con molta probabilità Enzo Varriale, ex consigliere comunale eletto nel 2011 nelle fila di Napoli è Tua, anche questa ex civica di Luigi de Magistris.
Tra renziani e liste cespuglio
A completare il quadro ci saranno le liste di "Fare Democratico" e quella di "Centro Democratico", difficile immaginare oggi se "Più Europa" guidata a Napoli dal consigliere regionale Fulvio Frezza, i socialisti e "Noi Campani" legati a Clemente Mastella, daranno vita a liste proprie oppure si uniranno, vista anche la richiesta di Manfredi di ridurre il più possibile le liste in suo sostegno. Ma tant'è, la legge elettorale per le elezioni comunali premia chi arriva davanti a tutti, quindi più voti prenderà il Pd e più consiglieri avrà a discapito delle compagini deluchiane. Difficile aspettarsi grandi aiuti nella ricerca di autonomia da De Luca da Italia Viva, che nell'ultimo anno ha fatto registrare una vera e propria fuga verso altri lidi dei suoi interpreti. La lista dei renziani sarà affidata a Gabriele Mundo, anche lui ex sostenitore di De Magistris e consigliere uscente che non è riuscito ad entrare in consiglio regionale lo scorso anno. I sondaggi non premiano i renziani che difficilmente porteranno in consiglio più di un consigliere.
La Sinistra, l'outsider che può cambiare gli equilibri
L'ago della bilancia negli equilibri presenti e futuri del centro sinistra potrebbe essere la lista della sinistra radicale. Le diplomazie sono al lavoro, non è certo se ci sarà una sola lista che comprenderebbe tutto lo scacchiere, Articolo 1, Sinistra Italiana, ecologisti e società civile, oppure si darà vita a due liste diverse. La prima composta da Articolo 1 e società civile e la seconda, quella di "Terra" che raccoglierebbe Sinistra Italiana e ecologisti. La composizione di questa compagine è direttamente collegata alle trattive in corso tra Gaetano Manfredi e Sergio D'Angelo, candidato Sindaco indipendente di sinistra. I due si stanno confrontando, sul piatto ci sarebbero alcuni punti di programma irrinunciabili per D'Angelo con particolare attenzione alle politiche sociali e a quelle per la casa.
Il tridente Coppeto, Fucito e Andreozzi
Se l'accordo dovesse andare in porto è possibile che si avvii parallelamente un processo di riunificazione di tutti i cespugli di sinistra per dare vita ad una sola lista. In campo ci sono figure tutt'altro che marginali, si va da Sandro Fucito, presidente del consiglio comunale che 5 anni fa raccolse 2.000 voti nella lista di sinistra "Napoli in Comune" all'altro uscente Mario Coppeto, per lui 1800 voti alla scorsa tornata.
Anche Rosario Andreozzi, 1.700 voti nelle liste di DemA allo scorso giro, potrebbe essere della partita, oltre chiaramente a delle candidature che potrebbero essere diretta espressione di Sergio D'Angelo, ex assessore e patron delle coop sociali Gesco che i voti ha sempre dimostrato di averli.
Insomma, potenzialmente la lista di Sinistra, se fosse unica, potrebbe valere il 7-8% dell'elettorato e candidarsi a essere la terza forza della coalizione, contando che 5 anni fa la lista di sinistra "Napoli in Comune" raccolse il 5% e che ora lo schieramento comprende anche tanti transfughi di DemA che si affermò nel 2016 con il 7,6%. Una manna dal cielo per gli equilibri di Manfredi perché proprio da questa compagine potrebbe arrivare il numero di consiglieri determinante per spostare gli equilibri con i deluchiani.