Poggiomarino, arrestati il sindaco Falanga e due collaboratori: “Eletti con voti della criminalità organizzata”
Tre persone sono state arrestate con l'accusa di scambio elettorale politico-mafioso, a Poggiomarino (Napoli): i domiciliari c'è il sindaco Maurizio Falanga, eletto col centrodestra. Insieme a lui arrestato il vicesindaco Luigi Belcuore e Franco Carillo, imprenditore, ritenuto dagli inquirenti colui che avrebbe fatto da intermediario tra politica e clan Giugliano, attivo sul territorio. Falanga e Belcuore sono stati eletti in una coalizione di centrodestra (Rialziamo la Testa, Cambiamo Insieme, Fare civico) con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Unione di Centro. L'operazione è stata eseguita all'alba di oggi dai carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata su un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli. I tre arrestati sono ritenuti «gravemente indiziati» di scambio elettorale politico-mafioso, con l’aggravante dell’avvenuta elezione di due dei partecipi, tra cui il primo cittadino.
Arresti Poggiomarino, cosa hanno svelato le indagini dei carabinieri
Perché sindaco, vice e imprenditore di Poggiomarino sono stati arrestati? Gli indagati secondo l'accusa avrebbero partecipato ad uno scambio elettorale politico-mafioso in occasione delle elezioni del 20 e il 21 settembre 2020. A votare a favore del sindaco sarebbero stati anche i membri del clan Giugliano, attivo sul territorio poggiomarinese.
Un esponente avrebbe stretto un accordo con gli altri indagati: servendosi del metodo mafioso, avrebbe esercitato la propria forza di intimidazione ed influenza criminale al fine di condizionare le preferenze di voto e avrebbe promesso, ad elezioni concluse, denaro proveniente dall’affidamento di appalti pubblici o altre utilità.