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Eduardo Granato, pizzaiolo di Sorbillo morto a 28 anni: la Procura indaga per istigazione al suicidio

Il decesso risale allo scorso 25 gennaio e fu bollato come suicidio. A distanza di cinque mesi, però, la Procura di Napoli ha deciso di aprire una inchiesta per istigazione al suicidio.
A cura di Valerio Papadia
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Sono passati più di cinque mesi da quando, il 25 gennaio del 2023, Eduardo Granato, giovane pizzaiolo 28enne che lavorava per Gino Sorbillo nella storica sede di via Tribunali, fu trovato morto in via Duomo, nel cuore di Napoli: il decesso venne bollato come suicidio. Adesso, però, a distanza di così tanto tempo, la Procura di Napoli ha ritenuto necessario fare piena luce sulla morte di Eduardo e ha deciso di aprire un'inchiesta – secondo quanto riferisce Il Mattino – per istigazione al suicidio. Le indagini sono affidate ai poliziotti della Squadra Mobile della Questura partenopea.

Perché Eduardo Granato era in via Duomo? La domanda degli inquirenti

Tra le principali domande senza risposta sulla morte di Eduardo Granato, su cui gli inquirenti stanno cercando di fare luce, c'è quella relativa al luogo in cui il 28enne si sarebbe suicidato: un condominio in via Duomo, dove apparentemente non conosceva nessuno e molto distante dalla sua abitazione.

Alcune ore prima della morte, il giovane pizzaiolo era stato a cena a casa di amici. A fine serata, si era fatto riaccompagnare a casa. Poi ci sono molte ore di buio, fino al ritrovamento del cadavere nel cortile di quel palazzo ai Decumani. I dubbi degli inquirenti riflettono anche quelli della famiglia Granato, che non ha mai creduto al gesto volontario e crede che dietro la morte di Eduardo possa esserci dell'altro.

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