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Ecoballe e rifiuti differenziati, De Luca indagato insieme a Bonavitacola e Del Giudice

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è indagato dalla Procura di Napoli nell’inchiesta che cerca di far luce sulla gestione delle ecoballe e sulla raccolta differenziata. Con lui indagati il vicepresidente Fulvio Bonavitacola, l’assessore all’Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, e funzionari delle aziende partecipate Asia e Sapna.
A cura di Redazione Napoli
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Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è indagato dalla Procura di Napoli nell'inchiesta che cerca di far luce sulla gestione delle ecoballe e sulla raccolta differenziata. Con De Luca indagati il vicepresidente regionale Fulvio Bonavitacola, l'assessore all'Ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice, e funzionari delle aziende partecipate Asia (azienda integrata nel territorio del Comune di Napoli, che effettua i servizi di igiene ambientale) e Sapna (società che si occupa della gestione integrata dei rifiuti nella provincia di Napoli).

Il caso delle ecoballe in Campania

L'inchiesta è focalizzata sulle ecoballe. Vengono così definite le grosse balle (ognuna pesa centinaia di chili) di rifiuti tritovagliati stoccati in grande quantità da metà anni Duemila in depositi nella provincia di Napoli, da quando cioè la grande crisi dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani mise in ginocchio la Campania. Questi rifiuti col tempo si sono trasformate in bombe ecologiche: la spazzatura, compressa e lasciata a marcire a cielo aperto, provoca la fuoriuscita dal film di plastica che contiene i rifiuti di pericoloso percolato. Dunque l'inchiesta ipotizza i reati di omissione di atti di ufficio in relazione al mancato smaltimento delle ecoballe e anche in relazione al mancato commissariamento degli enti inadempienti agli standard imposti dalla Ue.

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Gli inquirenti hanno chiesto qualche giorno fa una proroga delle indagini, di cui si stanno occupando i carabinieri, che ora riguardano anche il presidente della Regione Campania, il quale, è stato sottolineato dall'avvocato Andrea Castaldo, che assiste anche, non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. Inizialmente erano 23 gli iscritti nel registro degli indagati; la proroga riguarda complessivamente 26 persone.

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