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Eav, sospesi 26 dipendenti accusati di gravi violazioni: ora rischiano il licenziamento

Terremoto nell’Eav, 26 lavoratori sospesi e a rischio licenziamento dopo indagini. “Emerse gravi irregolarità”
A cura di Redazione Napoli
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Alcuni avrebbero timbrato il cartellino al posto dei colleghi assenti. Altri avrebbero intascato soldi dei biglietti. Terremoto all'Eav, Ente Autonomo Volturno, la società che gestisce Circumvesuviana, Circumflegrea, Cumana e numerose linee autobus tra Napoli e provincia:   26lavoratori sospesi dal servizio e dallo stipendio e ora a rischio licenziamento: sono quelli in forze all'Ente Autonomo Volturno interessati da procedure disciplinari "a seguito – come spiega la stessa Eav in una nota – di gravi irregolarità emerse da un'articolata attività investigativa condotta negli ultimi mesi". Le indagini, che sono state svolte anche con il supporto di agenzie esterne specializzate, avrebbero "rivelato – sottolinea l'azienda di trasporti – un quadro preoccupante di comportamenti fraudolenti finalizzati all'illecito arricchimento personale e alla sistematica violazione delle norme aziendali". Tre in particolare gli ambiti interessati: il primo riguarda le biglietterie di Pompei e Sorrento dove tre addetti sarebbero stati colti in flagrante mentre stavano manipolando il sistema di emissione biglietti, producendo titoli di viaggio falsificati per trarne profitto.

"Le indagini – viene evidenziato da Eav – hanno svelato un vero e proprio sistema che sembra coinvolgere anche soggetti esterni all'azienda". Altro servizio finito al centro delle attenzioni, le linee autobus Pompei-Vesuvio e Sorrento-Marina Piccola, dove dieci autisti "sono stati sorpresi – spiegano ancora dall'Ente Autonomo Volturno – a mettere in atto diverse strategie fraudolente per intascare i soldi dei passeggeri senza rilasciare regolare biglietto. Tra le modalità utilizzate, la consegna di biglietti già strappati o la richiesta di fotografare il biglietto prima di occultarlo".

Infine presso le sedi di Porta Nolana e San Giovanni a Teduccio tredici dipendenti addetti alla manutenzione e al decoro avrebbero utilizzato i badge aziendali per timbrare il cartellino al posto di colleghi assenti: "In un caso – sostiene la società – è stato accertato che un dipendente non si è mai presentato sul posto di lavoro, ma i colleghi gli timbravano regolarmente l'entrata e l'uscita". Già nel mese di maggio dello scorso anno altri dieci coordinatori ferroviari erano finiti al centro di un'indagine legata alla possibile falsificazione delle timbrature finalizzata a coprire le assenze dei colleghi.

"La direzione di Eav – si legge in una nota – condanna fermamente questi comportamenti, che ledono l'immagine dell'azienda e danneggiano l'intera collettività. Pur sottolineando che si tratta di casi isolati, che non rappresentano la stragrande maggioranza dei dipendenti onesti, l'azienda ribadisce la propria politica di tolleranza zero nei confronti di qualsiasi forma di illegalità e violazione delle norme. Eav si impegna a tutelare i lavoratori onesti e a garantire la massima trasparenza e legalità nella gestione del servizio pubblico.

L'azienda continuerà a investire in attività di controllo e prevenzione, al fine di individuare e sanzionare eventuali comportamenti scorretti, e promuoverà una cultura aziendale basata sull'etica, sulla responsabilità e sul rispetto delle regole". "Eav – le parole del presidente Umberto de Gregorio – continuerà a lavorare per garantire la qualità e l'efficienza dei propri servizi, valorizzando il contributo dei dipendenti che operano con onestà e professionalità, promuovendo una cultura aziendale basata sulla collaborazione e sul rispetto reciproco".

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