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È morto Peppe Taglialatela: suo figlio Claudio fu vittima innocente di camorra nel 2003

Lutto a Portici, nella provincia di Napoli, per la morte di Peppe Taglialatela: suo figlio Claudio è stato ucciso dalla camorra, vittima innocente, nel 2003. Peppe Taglialatela è stato portato via da un male incurabile. “In questo momento ci stringiamo alla famiglia ed i volontari che hanno camminato insieme a lui” ha scritto Libera Campania.
A cura di Valerio Papadia
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Lutto nella comunità di Portici, nella provincia di Napoli, per la morte di Peppe Taglialatela, storico volontario dell'associazione Libera: suo figlio Claudio Taglialatela, vittima innocente, è stato ucciso dalla camorra a 22 anni, il 9 dicembre del 2003, a Napoli. La notizia della morte di Peppe Taglialatela, deceduto dopo una lunga battaglia con un male incurabile, è stata data da Libera Campania, che sulla sua pagina Facebook ha scritto:

Oggi ci ha lasciato dopo una dura battaglia con la malattia Peppe Taglialatela, papà di Claudio vittima innocente di camorra.Peppe ci è sempre stato in questi anni, dal dolore più grande insieme alla moglie Maria, si è speso nel far vivere la Memoria nelle scuole e come attivista del Presidio di Libera Portici.In questo momento ci stringiamo alla famiglia ed i volontari che hanno camminato insieme a lui

L'omicidio di Claudio Taglialatela, vittima innocente di camorra

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La sera del 9 dicembre del 2003, Claudio Taglialatela è studente universitario di 22 anni che ha appena finito la leva militare nell'Arma dei carabinieri. Nato a Battipaglia, nella provincia di Salerno, vive a Portici, alle pendici del Vesuvio, ma quella sera si trova a Napoli, in via Seggio del Popolo, a pochi passi da via Duomo, nel cuore della città, sotto casa di un amico, al quale, mentre parlano al cellulare, dice di essere osservato da due uomini in scooter e di voler fare il giro dell'isolato. Proprio mentre mette in moto l'auto, lo scooter si affianca a Claudio e uno dei due uomini in sella gli spara: Claudio muore a 22 anni, davanti agli occhi dell'amico, che ha osservato la scena dal balcone.

Qualche giorno dopo l'omicidio, le forze dell'ordine fermano Arturo Raia, 30 anni, che le indagini degli inquirenti indicano come colui che ha sparato a Claudio Taglialatela. Rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale, Raia si toglie la vita due giorni dopo l'arresto, prima di essere interrogato dal magistrato, nel gennaio del 2004.

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