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È morto Nicola Liguori, bruciato vivo mentre era al telefono con la fidanzata a Frattamaggiore

È morto ieri sera Nicola Liguori, il 36enne ricoverato in ospedale dal giugno 2022, quando venne dato alle fiamme a Frattamaggiore; era in coma farmacologico.
A cura di Nico Falco
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Dopo quasi un anno di sofferenze è morto Nicola Liguori, il 36enne di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, che venne dato alle fiamme nel giugno 2022 mentre era in videochiamata con la fidanzata. Ricoverato da allora in ospedale in gravissime condizioni e con profonde ustioni su circa il 35% del corpo, il giovane era in coma farmacologico. Il suo cuore ha smesso di battere nella serata di ieri, 7 maggio. Con il decesso cambia si aggrava la situazione di Pasquale Pezzella, tuttora detenuto nel carcere di Poggioreale: le accuse potrebbero cambiare da tentato omicidio a omicidio, domani ci sarà il conferimento dell'incarico per l'autopsia.

Il giovane era stato aggredito in via Tiziano, nei pressi della sua abitazione, la sera del 30 giugno: un uomo lo aveva colto alle spalle e gli aveva gettato addosso del liquido infiammabile, appiccando subito dopo il rogo. I primi a soccorrerlo erano stati alcuni residenti, richiamati dalle sue urla. Le indagini, affidate alla Polizia di Stato, avevano portato a stretto giro al fermo di Pezzella, 36 anni, anche lui di Frattamaggiore. Il fratello di Liguori aveva raccontato che la vittima, riuscita ad arrivare a casa sua, poco distante, aveva fatto il nome dell'altro giovane, dicendo che quell'aggressione era riconducibile al furto di uno scooter del quale Pezzella avrebbe ritenuto responsabile Liguori.

Qualche giorno dopo, ricoverato nel centro Grandi Ustionati del Policlinico di Bari, durante l'incidente probatorio, Liguori aveva indicato il suo aggressore come tale "Pasquale", che gli inquirenti identificano appunto in Pezzella. Ricostruzione a cui l'indagato, difeso dall'avvocato Fernando Pellino, si era opposto nettamente, dichiarandosi totalmente estraneo ai fatti contestati e affermando che non c'era stato nessun furto di scooter. Le condizioni del ragazzo, sin dal primo momento apparse disperate, erano peggiorate nei giorni seguenti, fino a rendere necessario il coma farmacologico.

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