È morto Amleto De Silva, lo scrittore e vignettista napoletano aveva 65 anni
Il mondo della cultura a Napoli, ma non solo, piange la morte di Amleto De Silva: lo scrittore e vignettista partenopeo è scomparso prematuramente, a 65 anni; era malato da tempo. Fratello dello scrittore Diego De Silva, Amleto era nato a Napoli e cresciuto a Salerno, ma si era poi trasferito a Roma per lavoro. L'esordio, come vignettista, per "Cuore" e "Smemoranda", poi i successi letterari di "Statti attento da me", "La nobile arte di misurarsi la palla", "Bocca mia mangia confetti" e "Una banda di scemi"; De Silva, inoltre, era stato anche autore teatrale, soprattutto con Enrico Montesano.
Il cordoglio per la morte di Amleto De Silva
Tante le reazioni di sgomento e dolore alla notizia della morte di Amleto De Silva, che si è diffusa nelle prime ore di oggi, domenica 29 dicembre. Sono stati tanti, infatti, i post dedicati allo scrittore che sono apparsi sui social network. "Amleto De Silva ha saputo raccontare la società con uno sguardo acuto e disincantato, trasformando il quotidiano in riflessione e sorriso. Perdiamo una voce originale, un autore che, con la sua penna, ci ha insegnato a guardare oltre le apparenze. Il suo ricordo vivrà attraverso le sue opere, che continueranno a parlare ai lettori con l’intelligenza e la profondità che solo lui sapeva esprimere" scrive Florindo Rubbettino, dell'omonima casa editrice, sui profili social ufficiale dall'azienda.
"Amleto era un’anima libera, capace di unire comicità tagliente e straordinaria profondità emotiva. Avevamo ancora tanti progetti da realizzare insieme, e la sua perdita lascia un vuoto immenso. Resterà per sempre con noi attraverso le sue pagine, che custodiscono la sua capacità unica di trasformare ogni frammento di realtà in una storia indimenticabile" è il toccante pensiero di Luigi Franco, editore e amico di De Silva.