Duplice omicidio nel rione Fiat di Ponticelli, Napoli Est: torna la faida di camorra
Due persone sono state uccise questa mattina in un appartamento di via Eugenio Montale, nel rione Fiat di Ponticelli, Napoli Est. Si tratta di Carlo Esposito, 29 anni, e Antimo Imperatore, 56 anni; uno dei due si trovava sull'uscio, è probabile che i sicari abbiano fatto irruzione in casa. Esposito sarebbe vicino al clan De Micco, mentre dalle prime risultanze Imperatore non sarebbe legato al clan e, questa una delle piste al vaglio, potrebbe essere stato ucciso per errore mentre si trovava in quell'appartamento al piano terra per effettuare dei piccoli lavori di manutenzione. In mattinata un uomo si è costituito ai carabinieri, la sua posizione è al vaglio della Procura.
Sul posto carabinieri per i rilievi e per l'avvio delle indagini. Esposito sarebbe legato al clan De Micco; era stato arrestato nel 2018 dalla Polizia durante una perlustrazione nel rione Fiat e accusato di avere fatto parte della banda che aveva messo a segno una stesa in via Montale pochi giorni prima, il 25 giugno, e che era riuscita a sfuggire agli agenti; secondo le indagini di quel gruppo aveva fatto parte anche Francesco De Martino, dell'omonimo gruppo criminale, che nel pomeriggio di quel giorno era arrivato al Pronto Soccorso con una ferita da arma da fuoco a una natica.
L'area dove è avvenuto l'agguato di questa mattina è ritenuta sotto il controllo criminale dei De Martino, gli "XX", alleati con i De Micco e impegnati, ormai da mesi, in uno scontro aperto con i De Luca Bossa, questi ultimi supportati dal gruppo Casella. Il duplice omicidio è avvenuto proprio nelle ore in cui venivano notificati i fermi per la stesa del 2 luglio: 4 destinatari (a cui si aggiunge un minorenne al momento ricercato), tra cui Emmanuel De Luca Bossa, 23 anni, ritenuto a capo del clan e tornato in libertà soltanto lo scorso 18 giugno, che secondo gli inquirenti avrebbe diretto il clan anche mentre era ristretto ai domiciliari.
Stesa a Ponticelli, 4 fermi: c'è anche il reggente del clan
Questa mattina a Ponticelli sono scattati i fermi per 4 persone accusate della stesa avvenuta lo scorso 2 luglio in pieno giorno e tra i passanti in viale Margherita, area ritenuta sotto l'influenza del clan De Micco; l'azione di fuoco si era protratta lungo un percorso di 60 metri. Risponde della stessa accusa anche un minorenne, al momento ricercato.
Il fermo è stato emesso dalla Dda di Napoli ed è stato notificato dai carabinieri soltanto ai maggiorenni del gruppo. Raggiunto dal fermo, oltre a De Luca Bossa, anche Vincenzo Barbato e Giuseppe Damiano (scampato ad un agguato a Volla il 17 settembre 2021), rispettivamente 23 e 20 anni, entrambi tornati in libertà lo scorso maggio; i due erano finiti in manette nel settembre 2021, quando insieme ad altre persone puntarono una mitraglietta Skorpio contro una volante della Polizia di Stato. In quella circostanza per gli inquirenti era presente anche il minore, che era riuscito a far perdere le proprie tracce.
A Ponticelli gli scontri tra i clan De Micco e De Luca Bossa
Diversi gli episodi criminali registrati nelle ultime settimane nel quartiere: nel pomeriggio del 2 luglio c'era stata la stesa in viale Margherita, quella dei fermi eseguiti oggi su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia; nella notte del 4 luglio un 28enne era stato ferito da una pallottola alla schiena in via Cleopatra: il giovane ha raccontato che, mentre era con amici, alcuni uomini erano scesi da un suv e avevano cominciato a sparare all'impazzata verso il gruppo.
La settimana scorsa, nella notte del 14 luglio, l'ultimo episodio: un 19enne incensurato, Alessandro Soria, è arrivato al Pronto Soccorso dell'Ospedale del Mare con una ferita da arma da fuoco a un piede; ai poliziotti ha raccontato di essere stato colpito mentre era in scooter lungo il corso Sirena da alcuni sconosciuti che avrebbero improvvisamente aperto il fuoco nella sua direzione. Il giovane è stato ricoverato con prognosi di 30 giorni per frattura pluriframmentaria; sul suo scooter è stato rinvenuto un foro di proiettile, ma non sono state rinvenute tracce di sangue né sul mezzo né sul punto indicato dal 19enne.
Ruotolo: “Camorra fuori controllo, questione nazionale”
Siamo stanchi di ripeterlo: il debordare della violenza a Napoli deve diventare questione nazionale. È minacciata la convivenza civile e l'incolumità pubblica. A Napoli, in questo momento, potrebbe accadere di tutto. Già sono troppe le vittime innocenti della camorra. È vero, c'è forte attenzione da parte del ministro dell'Interno, sono stati inviati più poliziotti e rinforzi a Napoli. C'è un grande lavoro della magistratura e di tutte le forze dell'ordine. Ma tutto questo non basta. Lo Stato deve fare di più, intervenire a 360 gradi: mettere mano al disastro sociale, educativo, culturale di intere generazioni lasciate allo sbando e disponibili ad ingrossare le fila del sistema criminale. Ogni anno oltre seimila minori entrano nel circuito carcerario per reati commessi, figli di camorra, in maggioranza recidivi. Al contrario, ce lo dice l'Istat, tanti giovani napoletani e campani preferiscono andare via, scappare e costruire altrove il proprio futuro. Bisogna fare presto, Napoli va disarmata”. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo.
(articolo aggiornato alle 14:01 del 20 luglio 2022)