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“Duemila euro per un voto al Consiglio Metropolitano di Napoli” le intercettazioni dell’inchiesta di Melito

Uno dei filoni dell’inchiesta di Melito si concentra sulle elezioni della Città Metropolitana di Napoli del 2022. In questa occasione un consigliere comunale di Melito sarebbe stato corrotto.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Duemila euro per un voto al consiglio metropolitano di Napoli alle elezioni del 2022. È uno dei filoni dell'inchiesta della Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, sul Comune di Melito, in provincia di Napoli, che questa mattina ha portato all'arresto di 18 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche l'attuale sindaco di Melito di Napoli, Luciano Mottola e il presidente del consiglio comunale Rocco Marrone.

Il filone della "compravendita dei voti al consiglio metropolitano"

L'inchiesta si concentra in particolare sulle elezioni amministrative del 2021 a Melito, che hanno portato alla vittoria al ballottaggio di Luciano Mottola, candidato di una coalizione di liste civiche e centrodestra, contro Dominique Pellecchia, candidata di Pd-M5.

Ma spunta anche un filone sulle elezioni per la Città Metropolitana che si sono tenute l'anno successivo, il 13 marzo 2022. Nel corso delle indagini, secondo l'inchiesta della Procura di Napoli, sarebbero emersi anche "episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Città metropolitana svoltesi il 13 marzo 2022″.

Le elezioni per il Consiglio metropolitano, ex consiglio provinciale di Napoli, infatti, sono di secondo livello. Non vedono, cioè, chiamati alle urne tutti i cittadini, ma solo il consiglieri comunali e i sindaci dei comuni dell'area metropolitana. Secondo l'ordinanza di misura cautelare del Gip del tribunale di Napoli, il voti per il consiglio metropolitano di Napoli potrebbe essere stato inquinato.

Le intercettazioni nell'ordinanza del gip

Nello specifico, nell'ordinanza viene richiamato un episodio di possibile "corruzione di un consigliere comunale di Melito di Napoli". In occasione delle elezioni per il consiglio metropolitano, secondo il gip, Emilio Rostan avrebbe sostenuto la lista Grande Napoli. Rostan avrebbe discusso con Massimiliano Grande, consigliere di opposizione a Melito di Napoli, eletto nella rista “Davvero Ecologia e Diritti”, della coalizione a sostegno di Dominique Pellecchia.

Secondo l'ordinanza, "Rostan, quale corruttore, prometteva di procurare un posto di lavoro dapprima al cognato e poi al Grande" – presso due società – "e consegnava, mediante emissione di due assegni bancari, la somma di denaro di € 2.000 a Grande Massimiliano, pubblico ufficiale, in quanto consigliere comunale del Comune di Melito di Napoli, per compiere un atto contrario ai doveri d'ufficio, consistito nell’esprimere il proprio voto per la lista "GRANDE NAPOLI” in occasione delle elezioni per reiezione dei consiglieri della Città Metropolitana di Napoli svoltesi il 13.3.2022".

"Il reato – si legge ancora nell'ordinanza – viene contestato a Rostan Emilio (corruttore) per aver consegnato la somma di euro 2000,00 a Grande Massimiliano (pubblico ufficiale corrotto) al fine di indurlo a votare la Lista Grande Napoli per la elezione dei consiglieri della Città Metropolitana di Napoli". A fondamento della contestazione vengono riportate tre intercettazioni ambientali tramite captatore installato sul cellulare del Rostan e gli accertamenti bancari a riscontro".

Il provvedimento eseguito, è bene precisare, è una misura disposta in sede di indagini preliminari, contro la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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