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Duecento chili di pesce senza provenienza nel ristorante di sushi: attività sospesa a Santa Maria Capua Vetere

Blitz dei carabinieri nel ristorante di sushi: oltre al sequestro del pesce, i militari hanno scoperto anche irregolarità in alcuni documenti. Il proprietario è stato denunciato: multa da 30mila euro.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Operazione a salvaguardia della salute pubblica e della sicurezza sui luoghi di lavoro quella svolta nel pomeriggio di ieri a Santa Maria Capua Vetere, nella provincia di Caserta, dai carabinieri della locale compagnia, da quelli del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (Nas) e del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil): i militari dell'Arma hanno controllato un ristorante di sushi della città sammaritana, riscontrando gravi irregolarità.

Nella fattispecie, i carabinieri hanno scoperto oltre 200 chili di prodotti ittici privi di qualsiasi indicazione di tracciabilità e provenienza; inoltre, i militari dell'Arma hanno accertato che era stata omessa la prescritta visita medica per i dipendenti e non era stata redatto il documento di valutazione dei rischi. Pertanto, il pesce è stato sequestrato, mentre l'attività di ristorazione è stata sospesa.

Inoltre, a causa delle gravi irregolarità riscontrate, il titolare del ristorante di sushi è stato denunciato a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria; i carabinieri hanno anche elevato multe per un totale di 30mila euro, a causa della violazione dei requisiti generali in materia di igiene, alla violazione degli obblighi in materia di tracciabilità, violazioni in materia di informazioni sulla catena alimentare, all’omessa visita medica dei lavoratori e alla mancata redazione del documento di valutazione dei rischi.

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