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Due ragazze aggredite per un bacio in metro: “Succede troppo spesso. Il nostro futuro? Via dall’Italia”

A Napoli due ragazze vittime degli insulti e dell’aggressione di un uomo: “Andatevi a nascondere nei boschi se volete baciarvi”. Le due ragazze hanno provato a sporgere denuncia ma i Carabinieri si sono rifiutati di raccoglierla.
A cura di Antonio Musella
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Gabriella e Susanna sono due fidanzate di 22 anni, studentesse universitarie, che come ogni ragazza della loro età provano a vivere in serenità i loro amori e la loro relazione. Una libertà che non è andata giù ad un uomo sulla cinquantina che ha aggredito Gabriella, verbalmente, dopo che aveva scambiato un bacio con la sua fidanzata. Ad impedire l'aggressione fisica una coppia, un ragazzo ed una ragazza, che hanno preso le loro difese, continuando lo scambio di improperi con l'aggressore. Gabriella racconta a Fanpage.it quello che è successo. "I Carabinieri si sono rifiutati di raccogliere la denuncia".

L'aggressione: "Andatevi a nascondere"

Sul treno metropolitano della cumana, che doveva portarle dal centro di Napoli all'Università, Gabriella e Susanna, lunedì 17 ottobre intorno alle 8:30 del mattino, non avrebbero mai immaginato un avvio di giornata simile. "Ci siamo scambiate un bacio innocente – racconta Gabriella a Fanpage.it – un signore ha iniziato a dire che queste effusioni non si fanno in pubblico, non lo fanno gli etero figuriamoci noi, e che se proprio volevamo farlo ci dovevamo andare a nascondere sotto i ponti o in un bosco". La reazione della ragazza è stata di indignazione e stupore: "Gli ho chiesto perché dicesse quelle cose e che se proprio gli dava fastidio poteva cambiare vagone". Una risposta pronta, che ha dimostrato anche la non passività delle ragazze davanti alle offese dell'uomo.

Una reazione che però ha scatenato l'ira dell'aggressore che si è alzato dal posto in cui era seduto e si è avvicinato con fare minaccioso a Gabriella. "Stava per mettermi le mani addosso, ma fortunatamente una coppia ci ha difeso e lui ha continuato ad avere atteggiamenti aggressivi anche nei loro confronti".

Le due ragazze, allontanatesi dall'aggressore, che intanto aveva iniziato a litigare verbalmente con il ragazzo e la ragazza che stavano difendendo Susanna e Gabriella, hanno avuto la prontezza di registrare un video. Nel filmato si vede l'uomo proferire insulti e improperi, verso le ragazze e verso i loro difensori che ribattevano a tono. Alla fine si sente l'uomo esclamare: "Questa è l'Italia". Ed una voce femminile rispondere: "Questa è l'Italia razzista, omofoba e sessista". Il video si chiude con il commento laconico dell'uomo: "Brava".
"Nel vagone eravamo in tanti, c'era molta gente – racconta Gabriella – ma nessuno ci ha difeso, nessuno si è permesso di intervenire, solo quei due ragazzi" spiega la ragazza.

"I carabinieri non hanno raccolto la denuncia"

Una scena quella subita dalle due ragazze, che ha indignato anche i genitori. E così Gabriella, insieme a sua madre ed alla sua fidanzata si sono recati alla caserma dei Carabinieri "Pastrengo" di Napoli, per sporgere denuncia. "Il Carabiniere addetto alle denunce si è rifiutato di raccogliere la nostra denuncia – spiega – ci ha detto che questo episodi era solo raccontato e che se il signore si era rivolto in questo modo nei miei confronti, era perché io lo avevo aggredito e gli avevo messo le mani addosso. Non hanno voluto sapere nulla e non hanno raccolto la denuncia, nonostante noi avessimo mostrato il video che riprendeva la parte finale dell'accaduto".

Da qui la volontà di rendere pubblica la loro storia, che purtroppo, come raccontano, non è un caso isolato. "Episodi del genere ci accadono tutti i giorni, spesso notiamo che dai 13-14 anni fino ai 30 nessuno si permette di offenderci o di denigrarci, ma dai 30 anni in su, soprattutto gli uomini, ma anche le donne, ci insultano di continuo". "Che schifo", "Vergognatevi", sono alcune delle frasi che due ragazze che si amano alla luce del Sole sono costrette a subire tutti i giorni. "E' molto pesante, spesso la sera ne parliamo e la mia ragazza si scusa con me, come se fosse colpa sua, ma non è colpa sua, è la gente che è ignorante" sottolinea Gabriella.

"Il nostro futuro lontano dall'Italia"

Gabriella ha tanti episodi da raccontare, fatti di insulti, umiliazioni, aggressioni che raccontano la durissima realtà quotidiana per una coppia lesbica. "Un giorno, spero non accada mai più, eravamo fuori all'Università Orientale e un signore ci offrì della marjuana – racconta – noi rifiutammo perché non fumiamo, ma dopo che vide che eravamo lesbiche e che ci baciavamo ci offrì dei soldi per delle prestazioni sessuali. Noi rifiutammo e gli chiedemmo di lasciarci stare, ma lui continuava insistentemente, tutto in pieno giorno e senza che nessuno intervenisse. Fummo costrette ad andare via".

La sessualizzazione è una delle ennesime pressioni che le coppie di ragazze devono subire. Difficile immaginare cosa può significare, a 20 anni, subire una forma di mortificazione così costante. "Il nostro futuro non me lo immagino in Italia – sottolinea Gabriella – qui non mi sento tutelata, magari oggi e così e domani andrà meglio, ma per adesso non mi immagino il mio futuro in Italia. Se io e la mia ragazza avremo un figlio lei non potrà riconoscerlo, non potrà essere il secondo genitore. Siamo in un paese dove l'amore va ostacolato con ogni mezzo, ma le aggressioni sessiste non vengono punite per nulla, dove lo faccio nascere mio figlio? In questo mondo? Anche no".

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