Due laboratori di botti illegali scoperti nel Casertano: sequestrate 13 tonnellate di fuochi, potevano esplodere

La tragedia di Ercolano, la città nella provincia di Napoli in cui, il 18 novembre del 2024, una fabbrica di botti illegali è esplosa, uccidendo tre persone, non sembra aver insegnato niente: due distinte fabbriche abusive di fuochi d'artificio illegali sono state sequestrate nella mattinata di oggi, giovedì 17 aprile, a Calvi Risorta e Francolise, nella provincia di Caserta; contestualmente, due persone, sono state arrestate e sottoposte ai domiciliari poiché indagate, in concorso tra loro, di fabbricazione e detenzione illecita di materiale esplosivo.
Le indagini, condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della compagnia di Capua e della stazione di Calvi Risorta, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno permesso di accertare che i due indagati, tra il maggio e il luglio del 2024, avevano messo in piedi, nelle due città del Casertano, le fabbriche abusive di botti illegali, che venivano detenuti e prodotti illecitamente, servendosi di manovalanza occasionale; la vendita dei fuochi d'artificio clandestini era destinata anche all'estero.

Nel corso delle operazioni, i militari dell'Arma hanno rinvenuto e sequestrato 13 tonnellate di botti illegali, pericolosi in quanto detenuti senza nessuna norma di sicurezza: avrebbero potuto causare una violenta esplosione. Il materiale sequestrato, una volta venduto illecitamente, avrebbe fruttato ai malviventi circa 4 milioni di euro.