Due detenuti evasi dal carcere minorile di Airola, ricerche in corso nel Beneventano
Due giovani, maggiorenni, sono evasi dal carcere minorile di Airola, in provincia di Benevento, alle prime ore di oggi, giovedì 23 marzo. Entrambi, a quanto si apprende, sono 21enni residenti in Campania ed erano finiti in cella per reati contro il patrimonio. A seguito della scoperta dell'evasione sono state organizzate le ricerche, con controlli nei pressi dell'istituto minorile e lungo le principali arterie di scorrimento della zona e le stazioni dei mezzi pubblici.
A dare la notizia della fuga sono i sindacati Uspp e Uil P.A. PP. "Nell'ultimo anno abbiamo denunciato le carenze strutturali dell'istituto airolese per le quali è stata deliberata la completa ristrutturazione – si legge in una nota congiunta – ancora una volta chiediamo che i detenuti maggiorenni scontino la pena non nel circuito penale minorile ma in quello ordinario per adulti". "Nelle more della ristrutturazione – aggiungono i rappresentanti sindacali Ciro Auricchio ed Eugenio Ferrandino – abbiamo chiesto lo sfollamento dell'utenza detentiva e la chiusura totale dell'istituto prima del piano ferie estivo del personale: non e' un caso che negli ultimi mesi si sono succeduti svariati eventi critici anche gravi".
A fine febbraio nel carcere del Beneventano c'era stato uno scontro tra detenuti, un paio di giovani napoletani si erano scontrati con alcuni coetanei africani. Le prime tensioni si erano verificate durante l'ora d'aria e la situazione era tornata sotto controllo grazie all'intervento della Penitenziaria. Successivamente i giovani africani avevano tentato di uscire dalle celle usando anche i letti come arieti per sfondare le porte blindate.
Il garante dei detenuti Ciambriello: "Airola struttura friabile"
Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania, ha parlato delle condizioni del carcere di Airola, al centro di diverse segnalazioni anche da parte dello stesso personale proprio per i problemi di sicurezza riscontrati:
Il carcere minorile di Airola è una struttura friabile, vetusta, che ha bisogno di lavori di ristrutturazione. Non è la prima volta che c’è un’evasione. La direzione del carcere, il comandante e io stesso da mesi abbiamo denunciato la mancanza all’interno della struttura di un sistema di videosorveglianza in tempo reale. Nel carcere non c’è un addetto alla sala regia. In nottata c’erano 4 agenti di cui 1 addetto alla portineria. E’ chiaro che c’è il rischio che i tanti progetti di inclusione sociale sul territorio e iniziative lodevoli all’interno della struttura possono essere vanificate da tali episodi come risulta da stigmatizzare chi pensa di utilizzare tali episodi per chiudere il carcere ed iniziare i lavori di ristrutturazione.
Ciambriello aveva inoltre di recente incontrato i due evasi, uno napoletano e l'altro della provincia di Caserta, descritti come condizionati da una situazione di "precarietà sociale, affettiva e familiare":
certo una vita difficile non può essere né una colpa né un alibi ma richiamano comunque alla responsabilità più soggetti e più istituzioni. Però adesso nessuna controriforma sul sistema penale minorile tornando a limitare a 21 anni l’età (anziché 25 attuali) dei detenuti che possono scontare la pena negli IPM. Certo in alcuni istituti minorili, dove ci sono state le recenti evasioni, c’è stata una devastante combinazione di carenza strutturale, mancanza di personale e direttori stabili.