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Due anfore antiche dal valore di oltre 10mila euro in casa: denunciati marito e moglie

Due antiche anfore paleocristiane ritrovate in casa di marito e moglie dalla Guardia Costiera di Napoli e dalla Questura di Caserta in una azione congiunta.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I vasi antichi recuperati dalla Guardia Costiera e dalla Capitaneria di Porto
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Due anfore antiche di era paleocristiana e dal valore di decine di migliaia di euro, sono state ritrovate in casa di marito e moglie dagli uomini della Guardia Costiera di Napoli e della Questura di Caserta. La scoperta è avvenuta a seguito di perquisizioni domiciliari e informatiche nell'ambito di una vasta operazione finalizzata a scoprire i responsabili di detenzione illecita di reperti archeologici. Il sequestro delle due anfore è avvenuto a Gaeta, nella casa di un noto cittadino del posto, raggiunto da personale della Guardia Costiera di Napoli e della Questura di Caserta.

La vicenda è avvenuta nella tarda mattinata di ieri: in casa dell'uomo sono state recuperate due anfore di età antica, probabilmente paleocristiana (ovvero, tra il I ed il VI secolo dopo Cristo), che erano esposte in casa sua. Il valore delle anfore si aggira presumibilmente attorno alle decine di migliaia di euro. Non è escluso che possano essere state recuperate dai fondali marini e poi rivendute, oppure recuperate in forma autonoma da marito e moglie. Fatto sta che i due reperti sono stati posti sotto sequestro e a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per risalirne alla provenienza e capire da dove siano arrivati. Denunciati, in stato di libertà, marito e moglie di 76 anni perché ritenuti responsabili di detenzione illecita di reperti archeologici, un reato che viene punito in caso di condanna con pene che vanno dalla reclusione fino ad 8 anni e con multe fino a 20mila euro, nel caso si sia acquistata un'opera o un reperto archeologico sapendo che la sua provenienza è illecita. In caso, invece, di possesso illecito di reperti archeologici, le pene vanno dalla reclusione fino a tre anni e una multa fino a 516 euro.

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