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Droga da Torre Annunziata a Pesaro, la banda la nascondeva perfino nei giocattoli dei bimbi

Droga nascosta perfino nei giocattoli dei bimbi che erano in macchina con loro, la banda da Torre Annunziata riforniva l’intera provincia di Pesaro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un fiume di droga da Torre Annunziata, in provincia di Napoli, fino a Marotta di Mondolfo, in provincia di Pesaro Urbino, che faceva da "base" ai trafficanti e che da lì inondavano di droga tutta la provincia, assicurandosi di fatto il monopolio del traffico di stupefacenti nella zona. Le indagini hanno portato alla scoperta di una banda formata da almeno 17 persone, 9 delle quali raggiunti da altrettante custodie cautelari in carcere e altre due 2 divieti ed obblighi di dimora nella provincia pesarese: si tratta di persone quasi tutti originarie della provincia di Napoli e gravemente indiziate di detenzione, cessione e vendita di cospicue partite di sostanze stupefacenti destinate alla capillare immissione sul territorio di questa provincia, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.

A capo della banda c'era un detenuto in carcere

Le indagini sono partite nell'autunno dello scorso anno e hanno visto la partecipazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pesaro e della Stazione dei Carabinieri di Fano, assieme a personale della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri presso la Procura della Repubblica di Pesaro. Secondo quanto ricostruito, il gruppo aveva fatto della cittadina di Marotta di Mondolfo la propria "base operativa", dove portavano la droga direttamente da Torre Annunziata. Qui veniva tagliata e frazionata per poi di fatto essere "distribuita" un po' ovunque: Pesaro, Fano, Marotta, Mondolfo, San Costanzo, Acqualagna e Fossombrone erano solo alcune delle città dalle quali arrivavano i loro "clienti". Altri soggetti ricevevano le dosi da rivendere al dettaglio per conto proprio. Un giro d'affari che, secondo quanto ricostruito dalle indagini, aveva assunto le proporzioni di un'attività imprenditoriale. A gestire il traffico di droga e l'intero gruppo sarebbe stato un pregiudicato napoletano, domiciliato in provincia di Pesaro Urbino, che seppure già in carcere per reati di droga riusciva a impartire le proprie direttive attraverso la compagna e i propri familiari.

Droga nascosta anche negli effetti personali dei bambini

Per il traffico di droga, invece, il gruppo non aveva esitazioni ad usare anche i bambini che viaggiavano con loro: la droga, infatti, veniva nascosta anche negli effetti personali dei piccoli durante il viaggio, così come veniva tagliata e frazionata in casa davanti ai minori, al punto che in una occasione uno dei presenti temeva che il figlio potesse ingerire accidentalmente della droga presente sul tavolo. Il gruppo, inoltre, utilizzava schede sim telefoniche intestate a prestanomi, così come automobili e motocicli per le "trasferte" da Napoli a Pesaro, anche in questo caso intestate a soggetti che non erano collegabili a loro. Tutti gli indagati, con eccezione di quelli sottoposti al divieto/obbligo di dimora, si trovano ora presso le case circondariali di Poggioreale e di Pesaro, in attesa degli interrogatori di garanzia che si terranno dinanzi al giudice delle indagini preliminari nei prossimi giorni.

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