Dormitori per senza tetto a Napoli, nuove regole: accesso anche senza documenti e niente limiti d’età
Cambiano le regole del dormitorio pubblico a Napoli per i senza fissa dimora. Dopo 15 anni, il Comune di Napoli aggiorna il regolamento per il centro di prima accoglienza di via De Blasiis, il più grande della città, che è datato 2008 e che ricalca il primo documento del 1995. Tra le novità più importanti, ingresso consentito anche senza avere i documenti di riconoscimento, basterà firmare un'autocertificazione, e niente limiti di età. Potranno entrare anche gli over 70 anni. L'obiettivo è una inversione di tendenza: stop alla logica assistenziale e aiuti concreti per uscire dalle condizioni di marginalità, nell'ambito di una accoglienza sempre più umana ed efficiente.
Trapanese: "Regole più flessibili per aiutare persone e associazioni"
Il regolamento è stato approvato con una delibera di giunta e adesso dovrà passare anche in consiglio comunale per la ratifica definitiva. Una novità fortemente voluta dall'assessore alle Politiche Sociali, Luca Trapanese, che a Fanpage.it spiega:
Questo risultato è frutto di un lavoro congiunto, fatto in collaborazione con le associazioni che in questo momento ci aiutano a portare avanti il dormitorio pubblico. Era necessario, perché sono cambiate le esigenze sia delle persone che accogliamo, sia degli enti che ci aiutano nella gestione. Questo regolamento diventa più flessibile, accogliente e ci dà la possibilità di essere sempre dalla parte di nostri fratelli più fragili che hanno bisogno di essere accolti.
Cosa cambia per l'accoglienza ai senzatetto
A Napoli i senzatetto sono circa 2mila. Ma cosa cambia nel sistema dell'accoglienza con il nuovo regolamento? Le principali novità prevedono che il limite d'età per la permanenza è derogabile sulla base delle esigenze dell'utente: "La permanenza presso la struttura, anche superati i limiti di età, verrà sempre protratta per il tempo necessario per il passaggio ad una abitazione propria, per il rientro in famiglia, o per il passaggio ad altra struttura (sanitaria, sociosanitaria, accoglienza di secondo livello, comunità di transito…)".
Vengono poi definite tre tipologie di accoglienza:
- Accoglienza ordinaria: Ogni persona avente diritto accede al servizio in maniera autonoma, su segnalazione dei Servizi Sociali o altri Enti Pubblici, Forze dell’Ordine e Terzo Settore;
- Accoglienza programmata: A seguito di specifici Accordi e Protocolli Istituzionali un determinato numero di posti letto è dedicato all’accoglienza di ospiti provenienti da altre strutture (Sanitarie, Penitenziarie…);
- Accoglienza in emergenza: L’accoglienza avviene in situazioni di emergenza dovute a fattori esterni (climatici, emergenze sanitarie…) o a situazioni personali.
L'accesso alla struttura sarà consentito anche in assenza di documenti. In questo caso, l’ospite, all’atto dell’ammissione, dovrà compilare un’autocertificazione riportante i propri dati anagrafici. L’impianto complessivo delle modifiche apportate prevede il superamento della logica assistenziale che si associa spesso ad una concezione dell’utente come incapace di uscire dalla sua condizione, privo di qualsiasi risorsa personale, materiale o sociale per auto-gestirsi.