Dopo un mese vaccini Covid ancora vietati ai disabili: la piattaforma non è aggiornata
Nonostante dal 9 febbraio i disabili siano inseriti tra le categorie prioritarie nel piano vaccinale, i database non sono stati ancora aggiornati. Un lavoro che non è stato fatto né nelle fasi iniziali dell'epidemia, quando era già chiaro (o sarebbe dovuto esserlo) che una volta arrivato il vaccino si sarebbe dovuto procedere prediligendo le fasce deboli, né in questo ultimo mese, con la programmazione definita. Il risultato è che molti di quelli che provano a prenotarsi si trovano davanti a un muro: "Il Codice Fiscale digitato non rientra nella popolazione da vaccinare".
La compilazione dei dati col piano del 9 febbraio era prerogativa prima delle Regioni, con il nuovo piano vaccinale è diventata invece compito del Governo. In buona sostanza, volendo molto semplificare il procedimento, si tratta dell'inserimento dei codici fiscali in un database che si rapporta col form per la prenotazione. Ovvero: al momento dell'inserimento, se il sistema trova una corrispondenza negli elenchi, dà il via libera all'adesione. In caso contrario, arriva il messaggio di errore.
È il caso di Francesca Auriemma, napoletana di 33 anni, che ha raccontato a Fanpage.it le difficoltà che sta avendo nella prenotazione. La ragazza è affetta da distrofia muscolare dei cingoli (LGMD) e ha bisogno di assistenza quotidiana. "La paura è tanta – spiega – perché noi siamo circondate da molte persone che ci aiutano: l'assistenza, la fisioterapista, i genitori… Ho provato a inserire i miei dati (il 13 marzo, ndr) sulla piattaforma della Regione Campania per vaccinarmi ma non è stato possibile. Non sono ancora tra le categorie che possono prenotarsi. Io non sto dicendo che noi disabili avremmo dovuto essere vaccinati prima degli altri, non mi reputo diversa dagli altri. Ma io ho contatti con troppe persone, perché non sono autonoma e sono un vettore. Per una questione di intelligenza dobbiamo vaccinarci prima. Perché altrimenti qui non si finisce mai".