Dopo un mese ancora disperso Enzo de Blasio, scomparso col suo aereo. La figlia Giada: “Basta illazioni”
È passato quasi un mese da quando Enzo de Blasio, esperto pilota e fondatore del "Delta Club Napoli", è scomparso durante un volo sul suo aereo Partenavia P.68: nessuna traccia di lui né del velivolo. Quel 15 ottobre l'uomo era partito per un giro di test che sarebbe dovuto durare una ventina di minuti ma poco dopo il bimotore da turismo era scomparso dai radar; il 74enne è ufficialmente disperso. La famiglia ha deciso di rompere il silenzio con un comunicato stampa, chiedendo di rispettare il loro dolore e di non diffondere "indiscrezioni che riteniamo lesive dell' onorabilità di nostro padre e della nostra famiglia, che ci colpiscono in un momento di dolore e che non sono suffragate da alcun fondamento".
L'aereo scomparso al largo di Forio d'Ischia
L'ultima posizione nota dell'aereo è al largo di Forio d'Ischia; l'aereo si stava muovendo in direzione di Ventotene quando il trasponder ha smesso di inviare segnali. Per le ricerche si sono mobilitati Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e naturalmente Guardia Costiera, ma senza risultati. Le indagini sono in carico ai carabinieri della Tenenza di Mondragone, al momento l'ipotesi ritenuta maggiormente verosimile è che l'aereo sia caduto in mare, per un malore del pilota o per un guasto, e che si sia inabissato in un tratto molto profondo.
La famiglia: "Basta illazioni"
Con un comunicato la figlia di Enzo de Blasio, Giada, a nome della famiglia ha chiesto di rispettare il loro dolore e di non diffondere versioni senza riscontro, come quella del presunto messaggio che il pilota avrebbe inviato facendo intendere di avere intenzione di cambiare vita, particolare che aveva portato all'ipotesi di un allontanamento volontario.
Non c'è stato alcun messaggio da parte di mio padre quella mattina, soltanto un tentativo di contatto telefonico, non andato a buon fine per problemi di connessione della linea, o forse perché il destino così ha voluto. Al momento non abbiamo alcuna notizia, nessuna novità su probabili ritrovamenti che risultano sempre più ardui perché la zona dove si presuppone un ammaraggio è profonda più di 1.500 metri.
Stiamo vivendo nel dolore della perdita di un padre e di un nonno, cercando di trovare anche noi delle risposte, in un' attesa logorante. Chiedendo nuovamente rispetto per la nostra famiglia e per nostro padre, rispediamo al mittente tutte le vergognose ipotesi di allontanamento volontario, in quanto la sua ragione di vita era sua nipote Viola, senza la quale non avrebbe avuto ragione di vivere.