Dopo la stagione degli scontrini, quella degli annunci indecenti di lavoro: 12 ore al giorno
La stagione degli scontrini viene e va, di solito legata alle vacanze e al caro-prezzi in ristoranti e lidi balneari. Quella delle offerte di lavoro indecenti sta invece attraversando una nuova "fioritura": mentre prosegue in Parlamento il braccio di ferro sul salario minimo a 9 euro, mentre il reddito di cittadinanza è abolito per legge e la carta acquisti spese del governo è un disastro, assistiamo a un vero e proprio boom di offerte di lavoro indecenti sui social network.
«Retribuzioni che vanno dai 3 euro ai 3,50 euro orari per 12 ore lavorative al giorno. Quasi sempre senza contratti e senza tutele di alcun genere. In alcune chat si specifica addirittura che si parla di ‘lavoro a nero’ così come vengono dispensati suggerimenti su come farla franca con l’Ispettorato del lavoro», dice il parlamentare Francesco Borrelli che ha trasformato le sue pagine social in collettori di annunci di lavoro indecenti:
Un vero e proprio campionario degli orrori perpetrati sulla pelle dei lavoratori. Ancora ieri abbiamo denunciato una richiesta di 10 ore al giorno, 6 giorni su 7, per un compenso di 750€ mensili da parte di un ristoratore.
Un’impresa di portierato a Giugliano offre 1000 euro per 288 ore di lavoro (3,50 euro all’ora) e specifica che ‘il mese di prova è in nero’; un’altra proposta offre 1000 euro mensili per sei giorni lavorativi a settimana dalle 7,30 del mattino alle 19; il titolare di un bar, di fronte alle rimostranze per la retribuzione offerta, ammette candidamente di sottopagare il proprio personale e di non temere l’Ispettorato del Lavoro perché ‘basta chiudere la società e aprirne un’altra e il dipendente lo prende sempre a quel servizio…’.