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Dopo i botti di Capodanno a Napoli l’aria è irrespirabile: qualità pessima, livelli Pm10 sforati del 500%

I botti hanno generato notevoli quantità di polveri sottili, associati alla scarsa ventilazione di queste ore hanno determinato il crollo della qualità dell’aria.
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La mappa della qualità dell'aria a Napoli e provincia il 1 gennaio 2025
La mappa della qualità dell'aria a Napoli e provincia il 1 gennaio 2025

La qualità dell'aria a Napoli nel primo giorno del 2025 è «estremamente scarsa». Colpa (anche) dell'enorme quantità di botti esplosi tra il capoluogo campano e la sua area metropolitana, anche se dalla mappa – quella riportata è una delle più usate, inclusa anche nell'app meteo dell'iPhone Apple – si evince che la stessa situazione è a Salerno e Caserta. Questo perché il 31 dicembre 2024, giornata caratterizzata da alta pressione e tempo stabile, ha determinato foschie e nebbie notturne. Il fenomeno, aggiunto alle tonnellate di polveri sottili Pm2,5 e Pm10 generate dai botti e alla scarsissima ventilazione delle ultime ore ha portato ad un crollo della qualità dell'aria in una vasta zona dell'area campana.

Il bollettino Arpac qualità dell'aria del 1 gennaio: sforamenti del 500%

Il giorno martedì 2 gennaio l'Arpac, Agenzia regionale per la protezione ambientale in Campania, ha diffuso il bollettino della qualità dell'aria e la mappa del giorno precedente è stata purtroppo ampiamente confermata. Enormi gli sforamenti dei limiti giornalieri per le polveri sottili, con particolare riferimento a PM10 e PM2.5. In diverse stazioni del capoluogo e della provincia, i valori registrati superano frequentemente le soglie di sicurezza.

Il bollettino aria Arpac del 1 gennaio 2025
Il bollettino aria Arpac del 1 gennaio 2025

I dati evidenziano valori di PM10 (polveri sottili di diametro inferiore a 10 micrometri, ovvero un milionesimo di metro, simbolo µm) particolarmente critici, con i picchi più elevati registrati a Casoria (352 microgrammi per metro cubo) e a Napoli, zona Museo Nazionale (351 µg/m³), entrambi con livelli oltre il 500% sopra il limite giornaliero di 50 µg/m³. Situazione analoga anche ad Acerra, Teverola e San Vitaliano, nell'hinterland partenopeo e a Maddaloni, nel Casertano.

Anche stazioni come Parco Virgiliano e Osservatorio Astronomico mostrano valori superiori al doppio del limite consentito. Chiaramente il tutto è legato alla scarsa ventilazione e alle particolari condizioni meteo di queste ore ma anche colpa dell'enorme quantità di botti esplosi nelle ore a cavallo tra il 2024 e il 2025. Lo dimostra anche la curva dell'incremento della diffusione di microgrammi di polveri sottili per metro cubo d'aria diffusa da Arpac. Come si può vedere, il picco è subito dopo la mezzanotte del 31 dicembre 2024. Ovvero nel momento in cui sono stati esplosi migliaia di botti, alcuni anche a potenziale elevato.

La curva che mostra l'incremento di PM10 nel tempo
La curva che mostra l'incremento di PM10 nel tempo

L'Agenzia regionale di protezione ambientale già da qualche anno ha mostrato il nesso di causalità tra i festeggiamenti e l'incremento di Pm10 con valori che portano spesso a superare il limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo, valore che per legge non andrebbe superato per più di 35 giorni all’anno (anche se molti grossi comuni superano ampiamente questa soglia). Insomma, anche stavolta molti comuni della Campania hanno iniziato l'anno male fin dal primo giorno dal punto di vista della qualità dell'aria.

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