Donne spaccano la testa a una ragazza e la riprendono col cellulare a Secondigliano
"Michele, guarda, eccola qui la puttana". Il video è girato con un telefono cellulare, servirà come prova, per mostrarlo a questo Michele e poi probabilmente per farlo girare sui telefonini, ulteriore umiliazione dopo il raid punitivo. Lei, la vittima, è evidentemente terrorizzata. Cerca di coprirsi il viso, per sfuggire sia all'occhio della videocamera sia a colpi che continuano ad arrivare. "Aspettate, voglio dire una cosa", cerca di spiegarsi. Un attimo dopo l'inquadratura si sposta come in seguito a un movimento improvviso, si sente come un tonfo in sottofondo e, quando l'immagine torna sulla donna, lei ha un lungo rivolo di sangue che le scende sul viso e ben presto le copre metà faccia. La ragazza continua: "Non lo voglio, gliel'ho detto un sacco di volte". "Mi puoi anche andare a denunciare – risponde la donna che riprende – ti taglio la testa. Se vado io in galera, c'è il resto della mia razza. Ti faccio morire".
Scene di un pestaggio avvenuto a Napoli intorno alle 8 del mattino del 14 gennaio scorso. Protagoniste alcune donne del quartiere Secondigliano, tra cui due sorelle che sarebbero legate a personaggi vicini al clan Di Lauro. E proprio l'avere questi contatti le avrebbe spinte a un gesto così eclatante, che sarebbe un raid punitivo per una relazione, reale o presunta, tra la vittima, ex moglie di un pregiudicato dello stesso clan, e un uomo già impegnato. L'aggressione a Secondigliano, in strada. Sull'accaduto sono in corso indagini degli agenti del commissariato Secondigliano della Polizia di Stato, che proprio partendo dal filmato avrebbero individuato la ragazza ferita e alcune delle protagoniste.
L'uomo che si vede nel video e che fa scudo alla ragazza sarebbe, secondo le prime ricostruzioni, il proprietario di un panificio: avrebbe assistito al pestaggio e avrebbe fatto entrare la ragazza all'interno, nel tentativo di sottrarla a quella furia. Il video è rapidamente rimbalzato sui telefoni cellulari ed è stato intercettato dalle forze dell'ordine. Nessuna denuncia arrivata negli uffici, ma una ventina di secondi di immagini ricche di particolari: innanzitutto il volto della vittima, poi la voce di chi la colpisce e, ancora, l'interno dell'attività commerciale dove si è consumato parte del pestaggio.