Donna ucraina morta in un incendio in casa a Napoli: il compagno fermato per omicidio
C'è una svolta nelle indagini sulla morte di Anastasiia Bondarenko, la giovane donna ucraina di 23 anni morta carbonizzata, lo scorso 10 marzo, nell'incendio sviluppatosi nel suo appartamento, in vico I Sant'Antonio Abate, nel cuore di Napoli: per la sua morte è stato arrestato il compagno, Dmytro Trembach, indagato per omicidio. L'uomo, anch'egli cittadino ucraino, è stato rintracciato dai carabinieri della stazione Borgoloreto, che hanno eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, che stava conducendo le indagini sulla morte della 23enne: sarebbe stato l'uomo, legato sentimentalmente alla vittima, ad appiccare l'incendio che lo scorso 10 marzo ha distrutto l'appartamento al Borgo Sant'Antonio Abate, provocando la morte di Anastasiia Bondarenko.
Nell'incendio era stata salvata la figlia di 5 anni della vittima
Da quanto hanno ricostruito le indagini, partite subito dopo la tragedia, Anastasiia Bondarenko si trovava in Italia, insieme alla figlia di 5 anni, da circa un paio di mesi, da prima dunque che l'Ucraina fosse invasa dalla Russia. Lo scorso 10 marzo, un incendio ha devastato l'appartamento nel quale la 23enne viveva, nella zona dell'Arenaccia, non molto distante dalla Stazione Centrale di Napoli: quando sul posto sono arrivati pompieri, carabinieri e sanitari del 118, per la 23enne non c'è stato purtroppo niente da fare, il suo corpo era già carbonizzato. La figlia della vittima, fortunatamente, è stata tratta in salvo: al momento dell'incendio, si trovava in una zona non interessata dalle fiamme ed è stata soccorsa più facilmente.