Donna del Sud Italia, laurea col massimo dei voti. E delusa da questo Paese
Mariantonietta, originaria del Salernitano, scrive a Fanpage.it una lunga, appassionata e articolata lettera in cui non si lamenta né scarica colpe. Semplicemente fotografa uno stato di cose, quello delle donne meridionali. I salari più bassi – lo dicono gli indici Istat – sono per le donne, i giovani nella fascia 16-34 anni e i residenti al Sud. Se si è donna, giovane e meridionale?
Mariantonietta esordisce così
Troppe volte vedo e sento angherie nei confronti dei meridionali come se fossero, scusate fossimo, feccia umana. E il tutto per giustificare quelle squallide politiche sociali che di tutto hanno fatto pur di mantenere intatto il razzismo vigente in questo Paese dai tempi di Cavour.
Sono laureata con il massimo dei voti in Scienze della Formazione, lavoro da venti anni…e di sacrifici, ad oggi che ho 43 anni, ne ho fatti tanti e tanti ne hanno fatti i miei genitori prima di me che si sono trasferiti anche al nord negli anni Ottanta, alla ricerca di fortuna. Nessuno ci ha mai dato o regalato.
Lo stesso mio nonno emigrò in Francia per lavoro dove vi ha vissuto 35 lunghi anni lavorando in una miniera di carbone. Questo per sottolineare che anche noi del Sud sappiamo cosa significa il sacrificio.
Ci additate come scansafatiche solo perché alcuni di noi hanno la sfortuna di vivere in contesti ostili dove è facile farsi spazio tra la folla gridando a gran voce: evviva il reddito di cittadinanza!
Il reddito di cittadinanza è uno degli argomenti più dibattuti fra coloro che inviano lettere a Fanpage.it.
Così si fa credere a tutti che quello è ciò a cui tutti aspiriamo senza sogni né ambizioni.
Beh aggiorno tutti sulla questione, compreso il Nord che tanto ci guarda con disprezzo: non è così.
Non è così per la maggioranza di noi…per quelli che come me si alzano presto la mattina, fanno viaggi interminabili, lasciano i propri figli a casa e sempre e comunque vanno a lavoro.Scrivo questa lettera perché sono stufa, arrabbiata e delusa da questo Paese, da ciò che viene espresso e dal modo con cui viene espresso. Basta con questo razzismo di base che popola e spopola ovunque e in ogni occasione.
Che destino può mai avere l'Italia che ad oggi non è nemmeno ancora unita?
Eppure quando ci avevano pensato nel lontano 1861 non credo che potessero mai immaginare ad un epilogo del genere, oggi che siamo quasi nel 2023.
È gravissimo e non si può rimanere indifferenti. Le televisioni e i politici amano giocare con i nostri equilibri, mortificare le nostre aspettative, ridicolizzare le nostre ambizioni perché sempre e comunque noi del Sud dobbiamo rimanere un passo indietro.
È la storia giusto? Beh questa storia ormai ha stancato e va rivista tenendo conto di tutte le sfumature politiche, sociali, culturali, ma soprattutto tenendo conto di quel livello intellettuale che non ha nulla da invidiare a nessuno, perché di eccellenza ce n'è davvero tanta. Grazie.