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Morte Papa Francesco

Don Mimmo Battaglia, chi è il cardinale elettore arcivescovo metropolita di Napoli

Nato a Satriano (Catanzaro) il 20 gennaio 1963, don Mimmo Battaglia è chiamato a eleggere con gli altri cardinali il futuro Papa. Per lui è il primo conclave da elettore.
A cura di Vincenzo Cimmino
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Il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo metropolita di Napoli
Il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo metropolita di Napoli
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Tra i Cardinali di Santa Romana chiesa arrivati a Roma subito dopo la morte di Papa Francesco c'era anche lui, Domenico Battaglia, l'arcivescovo metropolita di Napoli. L'annuncio del decesso lo ha colto di sorpresa, mentre trascorreva le festività pasquali con la famiglia in Calabria, sua terra d'origine. Giunto in Vaticano, il giorno successivo ha partecipato alla prima Congregazione generale, la riunione dei cardinali convocata dal decano Giovanni Battista Re nell'Aula del Sinodo e iniziata alle ore 9 di ieri 22 aprile per decidere i passi in vista del conclave. Lì, Battaglia, con una sessantina di suoi fratelli porporati, ha fatto voto di segretezza. Inizia così il percorso di don Mimmo – a Napoli è questo il modo in cui lo chiamano – verso la nomina del prossimo romano pontefice, il 267°.

Nato a Satriano il 20 gennaio 1963

Ma chi è Domenico Battaglia? Natali satrianesi, nasce in provincia di Catanzaro, in Calabria, il 20 gennaio 1963. Da alcuni è chiamato il Papa Francesco del sud, per via del suo temperamento e della sua voglia di stare tra i dimenticati, gli ultimi. Lui, che ultimo, almeno come cardinale, lo è per davvero. È stato infatti l'ultimo a ricevere la berretta rossa da Bergoglio, l'ultimo a entrare a far parte del club più elitario al mondo, il Collegio cardinalizio. Considerato in linea col pensiero del defunto pontefice, non faceva parte della cerchia dei suoi collaboratori più stretti. Non è tra i porporati considerati papabili, cioè quelli che potrebbero indossare la talare bianca, ma è tra coloro i quali sceglieranno, guidati dallo Spirito santo senza dimenticare le correnti politiche interne al vaticano, il prossimo successore di Pietro.

La sua vita religiosa inizia l'8 agosto 1987. A 24 anni, dopo studi in filosofia e teologia presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale San Pio X di Catanzaro è nominato diacono. L'anno successivo, il 6 febbraio, è ordinato sacerdote presso la chiesa di Santa Maria di Altavilla della sua città natale, Satriano, per imposizione delle mani di Antonio Cantisani, l'allora arcivescovo di Catanzaro-Squillace. Le prime nomine di prestigio arrivano ben presto. Oltre a ricoprire l'incarico di Rettore del seminario arcivescovile liceale di Catanzaro, dal 1992 al 1999 è Direttore dell'ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le chiese e, dal 1992 al 2016, presidente del centro calabrese di solidarietà.

Do Minmo, prete di strada

In contemporanea a questi ruoli è chiamato a svolgere la sua attività pastorale in diverse località calabresi fino a diventare canonico del capitolo della cattedrale di Catanzaro nel 2008. È proprio in questi che si interessa ai più deboli e agli emarginanti, venendo chiamato da più parti "prete di strada". La scalata nelle più alte gerarchie vaticane inizia nel 2016. Il 24 giugno Papa Francesco lo nomina Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti succedendo a Michele De Rosa, dimissionario per raggiunti limiti di età.

Riceve l'ordinazione episcopale il 3 settembre successivo nella stessa cattedrale di Catanzaro per imposizione delle mani di Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace. La svolta arriva nel 2020. Dopo averne apprezzato le qualità, Bergoglio lo chiama nuova arcivescovo metropolita di Napoli, succedendo al cardinale Crescenzio Sepe, dimissionario per raggiunti limiti di età. È questo, il 2020, l'anno in cui diventa anche Gran cancelliere della Pontificia facoltà teologica dell'Italia meridionale e Delegato pontificio per la cappella del Tesoro di San Gennaro.

Battaglia nominato arcivescovo metropolita di Napoli

La nomina ad arcivescovo metropolita arriva il 12 dicembre 2020 e Battaglia prende possesso dell'arcidiocesi il 2 febbraio 2021. Quello stesso giorno è nominato anche amministratore apostolico di Cerreto Sannita-Telese-Sant'Agata de' Goti, incarico mantenuto fino all'arrivo del successore Giuseppe Mazzafaro il 12 giugno seguente. Riceve il pallio, simbolo della sua nuova dignità arcivescovile, il 29 giugno 2021 nella basilica di San Pietro. A imporglielo, il 27 settembre, è il nunzio apostolico in Italia Emil Paul Tscherrig.

L'ennesimo balzo in avanti arriva tre anni dopo. Il 4 novembre 2024 Bergoglio annuncia a sorpresa la sua intenzione di voler creare don Mimmo cardinale nel concistoro del 7 dicembre successivo. È nella basilica di San Pietro che riceve la berretta rossa e il titolo cardinalizio di San Marco in Agro Laurentino. È l'ultima creazione di Bergoglio. L'11 gennaio successivo, è l'incarico più recente, è nominato membro del Dicastero per l'evangelizzazione, sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

Primo conclave di Battaglia da cardinale elettore

Questo il suo percorso fino ad arrivare a oggi. Don Mimmo, come scrivevamo, è stato tra i primi a raggiungere Roma in seguito al decesso del pontefice. Tra i primi a ricordare Bergoglio. "E noi", questo il suo messaggio di addio a Francesco, "da Napoli ti diciamo un grazie speciale. Perché ci hai voluto bene. Perché sei venuto a visitarci come un padre e un amico. Benedici il cammino della chiesa universale, prega per noi, per i tuoi poveri, per i cercatori di senso e di significato, per chi non smette di credere che la forza del Vangelo può cambiare il mondo e che la pace può ancora fiorire". Tornerà a Napoli domani, giovedì 24 aprile, per la messa in suffragio nella chiesa cattedrale. Sarà poi nuovamente a Roma nei prossimi giorni, impegnato con i preparativi del conclave. Il primo, per lui, da cardinale elettore.

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