Don Livio Graziano, condannato a 8 anni per molestie su un 13enne: “Mi rassegno, ma sono innocente”
Lo scorso mercoledì, la Corte di Cassazione ha condannato don Livio Graziano, parroco della Diocesi di Aversa, nella provincia di Caserta, a 8 anni di reclusione per abusi sessuali su un ragazzino che, all'epoca dei fatti, aveva 13 anni; la Cassazione ha così confermato, in via definitiva, le sentenze espresse in primo grado e in Appello. "Mi rassegno alle decisioni della giustizia degli uomini e rivendico, come già fatto nel corso del processo, la mia innocenza rispetto alle accuse che mi sono state rivolte" è stato il commento di don Graziano, poco prima che gli venisse notificato l'ordine di carcerazione, come reso noto dal suo legale, l'avvocato Gianpiero De Cicco. Il prete continua, come ha sempre fatto, a professarsi innocente.
"Rompo il silenzio che ho osservato fino ad oggi – ha detto ancora don Livio Graziano – a fronte di articoli di stampa ed a dichiarazioni menzognere e diffamanti, per ribadire che non ho mai abusato di alcuno e di soffrire di una condizione fisica debilitante e invalidante". "Mi limito a constatare la superficialità ed il pregiudizio – conclude – che hanno accompagnato il processo; emblematica è la vicenda del sequestro dei conti correnti bloccati per mesi per effetto di un decreto della Corte di Appello di Napoli definito ‘abnorme' dal Tribunale del Riesame di Napoli. Confido sulla Giustizia Divina alla quale mi rimetto con fiducia".