Mimì Manzo scomparso da un anno nell’Avellinese: indagate figlia e amica per sequestro di persona
Svolta nelle indagini sulla scomparsa di Domenico Manzo, il pensionato 69enne dell'Avellinese scomparso nel nulla oltre un anno fa. L'inchiesta, avviata dalla Procura di Avellino, aveva portato al sequestro di diversi telefoni cellulari, oggi la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di due persone: si tratta della figlia Romina, accusata di sequestro di persona e di falsa testimonianza al pubblico ministero, e di una sua amica, accusata di favoreggiamento nel sequestro e, anche lei, di falsa testimonianza al pm.
Mimì Manzo era stato visto l'ultima volta a Prata di Principato Ultra, piccolo comune in cui risiede con la famiglia, la sera dell'8 gennaio 2021, giorno in cui era in corso la festa per i 21 anni della figlia. Una telecamera lo aveva ripreso mentre si dirigeva a piedi verso una vecchia stazione ferroviaria in disuso, distante poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Della vicenda si è occupata anche la trasmissione "Chi l'ha visto?". Gli inquirenti si concentrano proprio su quella festa: durante la serata, hanno riferito diversi testimoni, l'uomo si sarebbe allontanato per fumare una sigaretta e non avrebbe più fatto ritorno.
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno ascoltato più volte i participanti a quella serata, tra cui i due figli di Manzo e altri residenti del piccolo comune dell'Avellinese. Dopo la scomparsa furono allertate le forze dell'ordine, furono organizzate le ricerche che andarono avanti diversi giorni; nonostante le verifiche lungo il fiume Sabato, e le battute col supporto delle unità cinofili, non è stata però mai trovata nessuna traccia del 69enne.