Domani arrivano le nuove dosi di vaccino Covid-19 in Campania
Domani arrivano le nuove dosi del vaccino Covid-19 di Pfizer-Biontech in Italia e quindi anche in Campania. A dirlo è il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri a ‘In mezzora su Rai3'. Arcuri ha così risposto al presidente della Regione Vincenzo De Luca, complimentandosi con lui per aver utilizzato tutte le dosi di vaccino consegnate:
Il presidente della Campania sa già che domani ci sarà la nuova distribuzione dei vaccini. Lui ha giustamente lanciato l'allarme ma se domani il modello distributivo di Pfizer funzionerà e io non ho dubbi di questo, riceverà le nuove dosi.
In mattinata De Luca con una nota ha annunciato che la Campania ha fermato la campagna vaccinale poiché sono terminate le dosi arrivate nei giorni scorsi (salvo una quota di riserva destinata ai richiami che si fanno 21 giorni dopo la prima inoculazione). La regione è prima in Italia per dosi somministrate. "Mi chiedo cosa sarebbe successo – ha aggiunto Arcuri – se un governatore invece avesse tenuto i 60mila vaccini ricevuti in un freezer e non li avesse somministrati".
Nella nota inviata dal presidente della Regione Campania al commissario delegato dal governo per la campagna vaccinale contro il Nuovo Coronavirus c'è anche la richiesta di maggior personale per i vaccini:
È necessario e urgente l'invio di personale aggiuntivo per le vaccinazioni, per far fronte alla situazione di forte sotto-dimensionamento del nostro personale nella quale si sta lavorando. La campagna vaccinale sarà nei prossimi mesi la nostra priorità, per portare la Campania fuori dall'epidemia e verso una vita normale".
Nella giornata di sabato 9 gennaio numerose le polemiche sollevate dal personale medico e infermieristico chiamato a raccolta alla Mostra d'Oltremare per la somministrazione della prima dose di vaccino. Motivo? Le lunghe code davanti alla struttura di Fuorigrotta per accedere e procedere con l'iniezione. L'Asl Napoli 1 Centro ha peraltro reso noto che nel corso degli ultimi 2 giorni di campagna circa 400 persone sono state rimandate indietro perché volevano il vaccino pur non avendone diritto nella scala di priorità stabilita a livello governativo che mette in cima alla lista il personale ospedaliero, le Asl, e le residenze per anziani.