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Divieto di balneazione a Napoli: in tanti lo ignorano e si tuffano nel mare

Il divieto di balneazione sul litorale di Napoli non ha fermato le centinaia di persone tra cittadini e turisti, che hanno preso d’assalto le spiagge sabato e domenica e si sono concessi tuffi e bagni nel mare cristallino. Si spera che i prelievi di domani rimuovino l’ordinanza nel corso della settimana.
A cura di Alessia Rabbai
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Divieto di balneazione a Napoli, ma in tanti tra cittadini e turisti in visita nella città partenopea nonostante l'allerta non hanno rinunciato a tuffarsi in mare nel caldo weekend di luglio. L'avviso è stato emesso nella serata di venerdì 23 luglio, poi entrato in vigore da sabato mattina, per quasi l'intero litorale a causa dell'acqua inquinata, precisamente tra Marechiaro e Largo Nazario Sauro, comprese via Partenope e Posillipo. Una misura scattata a seguito ai risultati delle analisi svolte da Arpac, l'agenzia regionale per l'ambiente, che vengono eseguite abitualmente ogni due settimane. Nuove analisi saranno effettute domani lunedì 26 luglio e se ne attenderanno gli esiti, con la speranza che la fase di criticità sia passata con il maltempo e l'allarme rientrato e che ci siano le condizioni per rimuovere il divieto nel corso della prossima settimana, in vista dell'ultimo weekend di luglio. L'ordinanza del Comune di Napoli era inaspettata, arrivata nel bel mezzo della stagione turistica ma non ha fermato i bagnanti, che hanno preso d'assalto le spiagge, senza rinunciare al sole e ad un bel tuffo refrigerante nell'acqua limpida. Un sabato e una domenica di bagni, impossibile per le centinaia di persone poterci rinunciare.

Divieto di balneazione a Napoli

Lo stop ai bagni al mare è arrivato a seguito dei risultati dei prelievi che da quanto si apprende questa volta sarebbero avvenuti in concomitanza con le forti piogge tra domenica e lunedì. Gli esperti ipotizzano infatti che i risultati che hanno imposto il divieto alla balneazione sarebbero stati causati dall'innalzamento dei colibatteri per l'improvvisa e aumentata pressione nella rete fognaria, che avrebbe fatto straripare i serbatoi di contenimento.

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