Disturbi alimentari, dopo il video di Fanpage.it piovono le richieste di aiuto: “A volte basta poco”
A volte basta una semplice spinta, un approfondimento giornalistico, per far emergere delle possibilità di miglioramento della propria vita che prima di allora non si era riusciti a vedere. Sembra essere quello che è accaduto dopo la pubblicazione del reportage di Fanpage.it sui disturbi alimentari. L'intervista ad Angela Russo ha provocato un'ondata di richieste di aiuto e supporto che hanno raggiunto l'associazione Mollichine, fondata da Angela, che sono arrivate da ogni parte d'Italia.
La toccante storia di Angela, arrivata a pesare 18 chili con dei parametri vitali incompatibili con la vita, è una storia di chi è riuscito a riprendere la propria vita tra le mani e uscire dal tunnel della malattia. I disturbi alimentari sono un fenomeno in continuo aumento nel nostro paese, e le conseguenze di tali patologie possono portare anche alla morte. I più colpiti sono tra le fasce più giovani, che sono anche quelle che principalmente chiedono aiuto ai centri per i disturbi alimentari delle Asl territoriali. Non sempre però si ha la giusta informazione per riconoscere la patologia e avviare un percorso di cura, per questo associazioni come "Mollichine" hanno un ruolo determinante nell'intermediazione tra i pazienti colpiti da disturbi alimentari e le strutture sanitarie pubbliche.
"Richiesta d'aiuto da tutta Italia"
Proprio Angela Russo negli ultimi giorni ha voluto ricontattare la redazione di Fanpage.it per raccontarci quanto sta avvenendo dopo la pubblicazione del nostro reportage. "Basta poco certe volte, quando altre persone che hanno il tuo stesso problema e che ci è riuscito e ci mette la faccia per raccontare la sua esperienza, da una grande dose di coraggio a chi soffre di questi problemi. Il lavoro di Fanpage.it ha fatto proprio questo" ci spiega Angela. "Mi hanno contattato da Roma, dalla Sicilia, da Perugia e chiaramente in tantissimi dalla Campania, ci chiedono aiuto per parenti, fidanzati, figli, o per loro stessi" spiega Angela. L'associazione Mollichine è nata proprio quando Angela è arrivata con successo alla fine del suo percorso di cura, dopo aver percorso una strada di annientamento personale per molto tempo, come ha raccontato davanti alle nostre telecamere.
"Noi facciamo soprattutto informazione e orientamento – spiega Angela – facciamo prevenzione con incontri pubblici, soprattutto nelle scuole ad esempio, che è un luogo importantissimo dove andare a parlare e informare. Diamo informazione sui centri più vicini, indirizziamo verso i nutrizionisti accreditati, oppure per i casi più gravi indirizziamo presso i centri per il ricovero o i centri diurni". Nella sua attività associativa Angela racconta anche direttamente alle persone che soffrono di disturbi alimentari la sua esperienza personale. "Io racconto solo quello che è stato il mio percorso, non mi sostituisco affatto ai medici, anzi non ci penso proprio, è a loro che indirizziamo i pazienti" sottolinea. Pazienti che molto spesso non conoscono o non sanno orientarsi verso la cura della malattia, mentre rinchiusi in casa peggiorano sempre di più.
"C'è bisogno di arrivare a tante persone"
Un percorso quello della cura delle persone affette da disturbi alimentari messo a dura prova anche dai tagli del governo. Lo stanziamento di 22 milioni di euro nel 2020 diede un primo impulso ai centri per i disturbi alimentari delle Asl territoriali. Ma si trattava già all'epoca di una somma bassissima quando si parla di sanità pubblica, contando che quei 22 milioni andavano distribuiti su tutto il territorio nazionale in base alle Asl territoriali. Poi c'è stato un primo taglio da parte del governo Meloni e successivamente un rifinanziamento di quella che fu la legge quadro del 2020. Stavolta sono disponibili solo 10 milioni di euro, ottenuti tra l'altro grazie alle manifestazioni ed alla mobilitazione dei pazienti e delle loro famiglie innanzitutto.
Le proteste di Roma, ma anche in altre città, hanno manifestato il dramma che affligge oggi milioni di persone nel nostro paese. "Spesso le persone affette dai disturbi alimentari ce li andiamo a cercare direttamente noi, come San Francesco" prosegue Angela. "Oltre che negli incontri pubblici, lavoriamo anche nelle chat, offriamo aiuto, sostegno e orientamento. Molto spesso le persone quando ci incontrano vedono cambiare completamente la prospettiva con cui affrontano la loro vita. Riuscire ad arrivare a quante più persone possibile è assolutamente uno dei nostri obiettivi principali, e quando i media ci aiutano riusciamo ad arrivare a tanti. Questi tanti sono persone che hanno bisogno di aiuto" conclude Angela. Leggendo i messaggi che sono arrivati ad Angela dopo il nostro servizio, si scoprono storie davvero terribili e si può solo immaginare la sofferenza di malati e parenti davanti ad un dramma come quello dei disturbi alimentari che invade completamente la propria vita e condiziona ogni gesto e ogni azione. Per questo oltre alla battaglia per aumentare i finanziamenti ai centri per la cura dei disturbi alimentari della sanità pubblica, è necessario amplificare le strutture di intermediazione, quelle che riescono ad orientare le persone e fare prevenzione.