Disastro Funivia del Faito, terminata la prima autopsia: la salma di Janan torna in patria

L'esame autoptico su Janan Suliman, una delle quattro vittime del disastro della Funivia del Monte Faito, si è concluso nel pomeriggio di oggi a Castellammare di Stabia: la salma della 25enne rientrerà così in patria, dove la famiglia potrà organizzare i funerali, con la speranza che arrivino buone notizie riguardo Thabet, il fratello 23enne della ragazza che è ancora ricoverato in condizioni gravissime all'ospedale del Mare di Napoli.
La Procura di Torre Annunziata coordinata dal procuratore Nunzio Fragliasso ha concesso l'autorizzazione per la consegna del corpo alla famiglia, per la celebrazione del rito islamico: prima del viaggio, il corpo della giovane arabo-israeliana sarà sottoposta a lavaggio ed avvolta in un panno di lino profumato. Gli esiti degli esami, svolti dal medico legale Nicola Giorgio presso l'obitorio del cimitero di Castellammare di Stabia, potranno aiutare gli inquirenti a fare chiarezza sulla vicenda. Nei prossimi giorni si terranno gli esami autoptici sulle salme dei coniugi inglesi e del macchinista della Funivia, le altre tre vittime del disastro.
Intanto, proseguono le indagini da parte della Procura di Torre Annunziata, competente per il territorio di Castellammare di Stabia: al momento sono quattro gli indagati per il disastro dello scorso 17 aprile: si tratta di Marco Imparato, responsabile dell'esercizio e della manutenzione della Funivia; Pasquale Sposito, direttore generale; Giancarlo Gattuso e Pasquale di Pace, entrambi dipendenti dell'Ente Autonomo Volturno, che gestisce l'impianto di risalita. I reati ipotizzati nei loro confronti sono quelli di disastro e omicidio colposo.