Dializzati col Covid assistiti negli stessi centri dei negativi, “troppi contagi non c’è più posto”
Troppi dializzati e trapiantati col Covid in Campania. Le Asl sono costrette a chiedere aiuto ai centri privati. Non solo. Siccome i pazienti positivi asintomatici sono aumentati enormemente, saranno assistiti presso le stesse strutture dove si recano anche i pazienti non contagiati dal Coronavirus. “Attualmente in Campania – spiega Luisanna Annunziata segretario regionale Aned – ci sono solo pochi centri dedicati ai dializzati e trapiantati con il Covid: tra questi l'ospedale Cotugno, quello di Scafati e un centro privato a Posillipo. Molti pazienti dializzati e trapiantati, in base alla riorganizzazione delle prestazioni, saranno costretti a spostarsi presso altri centri”. “I dializzati sono preoccupati, sfiduciati, ma soprattutto stanchi di essere trattati come pacchi postali denunciano le associazioni dei pazienti dializzati e trapiantati Aitf, Aned, Fintred, Anerc – ci stanno arrivando moltissime segnalazioni di disagi da parte dei pazienti”.
La circolare dell'Asl Napoli 3 Sud
La protesta è scoppiata a seguito della circolare dell'Asl Napoli 3 Sud ai responsabili dei centri privati accreditati per emodialisi del 4 gennaio 2022. "Per effetto della campagna vaccinale anti Sars Cov 2 – è scritto nel documento – è aumentato il numero di pazienti emodializzati Covid asintomatici sul territorio aziendale, si rende necessario rimodulare l'offerta assistenziale per tale tipologia di pazienti attraverso il coinvolgimento dei centri di dialisi privati accreditati insistenti nell'Asl Na 3 Sud”.
“Al fine di poter fronteggiare una eventuale emergenza per insufficiente disponibilità di posti rene rispetto alla domanda assistenziale" – conclude, si invitano i centri "a prevedere presso le proprie strutture l'attivazione di turni di dialisi dedicati per i pazienti Covid19 positivi asintomatici”.
“La circolare, insomma – riprende Luisanna Annunziata, dell'Aned – chiede ai centri di dialisi di aumentare i turni per poter accogliere anche i dializzati Covid asintomatici, seguendo ovviamente i protocolli ministeriali. Tutto questo perché, non sono stati organizzati centri dedicati, tranne quelli già esistenti , ma insufficienti rispetto alle richieste. Per noi associazioni i pazienti Covid devono essere destinati ai centri dedicati a meno che non ci siano centri organizzati per ospitare gli uni e gli altri”.
"Dopo 2 anni di pandemia c'è ancora caos"
“C’è preoccupazione a Salerno – aggiungono le associazioni – presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona per i trapiantati di rene del reparto dello stesso ospedale, in quanto i pazienti con visita in scadenza, sono stati invitati a recarsi presso un altro ambulatorio esistente, in cui avvengono i controlli di coloro che sono stati operati nei vari Ospedali d’Italia o all’estero. Considerando che questo secondo ambulatorio ha già in carico molti pazienti, prima di un salto nel buio che possa recar disagio anche ai trapiantati già controllati dall'ambulatorio, chiediamo un incontro al Direttore Generale dell’Ospedale, per discutere sul caso specifico”.
“È una vergogna – concludono le associazioni – che dopo più di 2 anni ci ritroviamo a dover lottare con gli stessi problemi. Il Covid non è mai finito ed era prevedibile, per motivazioni diverse, una nuova ondata. Questo stato d'emergenza ci auguriamo che finisca al più presto, ma gli ospedali e i centri di dialisi e dei trapiantati devono essere sempre pronti a poter affrontare le criticità, senza che si crei il panico o la confusione nella quale ci ritroviamo, nuovamente, oggi. Ognuno si assuma le proprie responsabilità. Le associazioni sono in attesa di risposte definitive”.